Voto del 25 settembre, le considerazioni di Musto (Primavera Meridionale)
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Eugenio Musto, responsabile Dipartimento Famiglia e Lavoro di Primavera Meridionale, con le considerazioni sull'esito del voto dello scorso 25 settembre:
"Cinque anni fa, il popolo italiano scelse il Movimento 5 Stelle. Fu un voto di protesta, di pancia, contro una rappresentanza politica che aveva inatteso ogni prerogativa democratica; che aveva sconfessato, di fatto, quelle deleghe conferitele dagli italiani in occasione delle precedenti tornate elettorali, esprimendo, nei contenuti e nella forma, una vera e propria alienazione rispetto a quella che era ed è la quotidianità della gente che non aveva e non ha gli stessi privilegi di quella casta.
Cinque anni dopo, solo una campagna elettorale impeccabile condotta da Giuseppe Conte ha sanato una situazione di annunciata debacle, inevitabilmente prodotta da chi ha mal interpretato, nell’ultimo lustro, quel comprensibile, giustificato e prevedibile consenso concessogli nel 2018.
Gli italiani hanno scelto il centrodestra. E non è affatto un caso che l’ultimo governo scelto dagli italiani, e che risale alle elezioni del 2008, sia sempre riconducibile a quella medesima area di appartenenza. Ciò vuol dire che se si concede davvero agli elettori italiani la possibilità di scegliere, rispettando, poi, quella scelta, essi scelgono il centrodestra. Solo inciuci di palazzo, figli di una democrazia sottomessa e sofferente, hanno portato, negli ultimi anni, chi ha sempre perso – la sinistra – al governo, in modo burocraticamente legale ma eticamente biasimevole.
Oggi potremmo finalmente abbandonarci ad un meritato tripudio, in una provincia che attendeva di essere liberata da un “sodalizio clientelare al ribasso” che si protrae da sempre, se non fosse che chi è stato testimone diretto delle conseguenze del voto di quel 2008, che vide la ricezione di un consenso praticamente bulgaro, a favore di un “Popolo della Libertà” erede di Forza Italia ed Alleanza Nazionale, sa che niente può essere dato per scontato in questa Italia e, soprattutto, in questa Europa; sa che oggi comincia la vera battaglia, che oggi dobbiamo impegnarci insieme con l’obiettivo reale di riscattare il nostro meridione e la nostra Irpinia.
Primavera Meridionale c’era, c’è e ci sarà".