Venezuela, torna in piazza l'opposizione. Maduro: "Nuove elezioni, ma non presidenziali"
Nel giorno in cui l’opposizione torna in piazza il governo minaccia apertamente Juan Guaidó: conti bancari bloccati e passaporto sequestrato. Il Venezuela continua a vivere in una sorta di doppia realtà, due presidenti, Maduro e Guaidó, due parlamenti, e anche un doppio corpo diplomatico. Il leader del parlamento venezuelano, autoproclamatosi presidente una settimana fa, con l’appoggio degli Stati Uniti, ha cominciato a nominare degli ambasciatori, a cominciare da quello da inviare in Colombia. La tensione, sempre più alta, potrebbe esplodere oggi, il giorno in cui gli anti Maduro si riprenderanno le strade di Caracas, per una nuova prova di forza a sette giorni di distanza da quella culminata nel giuramento di Guaidó. L’obiettivo degli organizzatori è ambizioso e assai rischioso al tempo stesso: «Vogliamo paralizzare il Paese», hanno dichiarato le associazioni di studenti universitari in prima linea nella rivolta contro il successore di Hugo Chavez. I manifestanti si troveranno davanti una polizia pronta a reagire, in particolare gli occhi sono puntati sulle famigerate Faes, le forze speciali di Maduro che già in questi giorni hanno compiuto arresti e represso con violenza i cortei dell’opposizione. L’appuntamento è per le 12 locali, le 17 in Italia, il programma prevede due ore di «cacerolada», la protesta delle pentole, tipica dell’America Latina.