Vaccini, Morsa (FpCgil): "L'Asl non dimentichi i cittadini fragili"
Sono tante le criticità sul tavolo ma finora poco è stato fatto. È questo il parere del Segretario Generale della FpCgil, Licia Morsa.
“Continuiamo ad essere in attesa di notizie riguardanti la sanità in Irpinia – afferma - Nel frattempo, c’è bisogno di certezze per poter continuare a dare assistenza ai cittadini anche durante il periodo di riorganizzazione degli atti aziendali e dei progetti attivati nel settore per l’utilizzo del nuovo piano next generation EU. Al momento, sono due le questioni che ci preoccupano maggiormente. Da un lato, l’assistenza sanitaria che interessa l’intera area Irpina. Dall’altro, i “rinforzi” necessari ad irrobustire le fila delle scarse truppe che stanno fronteggiando la pandemia”.
A destare preoccupazione, tra gli altri, il futuro del Landolfi di Solofra.
“Il destino del P.O. Landolfi si decide adesso – continua Morsa - Se non dovesse essere avviata la ristrutturazione necessaria, il presidio ospedaliero di Solofra entrerà a far parte del lunghissimo elenco delle strutture abbandonate dal disinteresse della politica a cui, spesso, preme spendere senza dare un senso alla spesa stessa. Serviranno anni per recuperare il gap esistente nel campo dell’assistenza sanitaria. Nel frattempo, la zona afferente al Landolfi rischia di essere clamorosamente scoperta come, d’altronde, è già avvenuto per altre aree della nostra provincia, con la differenza che un presidio ospedaliero già esistente ed appartenente all’azienda territoriale è stato inglobato nel rilievo nazionale ma, di fatto, è stato svuotato. Aspettiamo di capire che cosa il Moscati e la politica vogliano metterci dentro. Possibilmente prima del ritorno alla sanità ordinaria che coesiste con il virus”.
Il Segretario della FpCgil accende poi i riflettori sul precariato.
“Un’altra questione particolarmente preoccupante è quella riguardante i lavoratori precari – afferma - Possibile che Governo e Regione abbiano scritto che è possibile prorogare i contratti a termine fino a trentasei mesi e la burocrazia o, mi verrebbe da dire, la politica “politichese” stiano trovando il modo di non dar seguito alla lodevole iniziativa? Certo, ci sarebbero tutta una serie di discorsi da fare. Approfondimenti, piante organiche, concorsi da rivedere, ma, nel frattempo, continuano i pensionamenti, continuano le proroghe a scadenze ravvicinate, si continua a mantenere nell’incertezza chi nel momento peggiore si sforza di dare una mano”.
La pandemia che ha stravolto le nostre esistenze ormai da un anno non può più essere una scusa.
“Il virus non basta più. Neppure l’immobilismo della burocrazia. I lavoratori della sanità hanno risposto con impegno e dedizione in un clima di incertezza, da perenne emergenza che però non impedisce, a nostro avviso, a tecnici e politici di programmare e organizzare per il medio e lungo termine e, soprattutto, non impedisce loro di riconoscere e motivare l’impegno di chi è sul campo e non si nasconde dietro le carte”.
L’Asl esca finalmente dal letargo nel quale è sprofondata. È questo l’auspicio di Morsa.
Subito ricognizione dei servizi da erogare, fabbisogno del personale e bandi di reclutamento.
“Rsa, Centro Alzheimer, Hospice, Medicina Penitenziaria, Rems, Psichiatria, Centri per l’Autismo, Riabilitazione, Medici di Medicina Generale, Distretti, Consultori………..
È tempo di fare chiarezza sui punti vaccinali e sulle priorità e sull’organizzazione futura e, si spera, stabile che l’Asl vuole darsi. I due presidi ospedalieri, Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi, devono tornare ad operare. Tutte le attività e i servizi devono essere ripristinati immediatamente. Si deve tornare alla prevenzione. Bisogna ristabilire un equilibrio tra i servizi erogati con personale Asl, attività in outsourcing e sanità accreditata”.