Unione Africana, dialogo sulla prevenzione dei crimini, violenze e genocidi
Il ruolo fondamentale della Commissione Europea è presente anche nell’ultimo meeting sostenuto lo scorso 12 e 13 giugno con alcuni Stati africani. Infatti, come da fonte della Corte Internazionale, è stato comunicato che "lo scorso 12 giugno 2019, la CPI ha concordato un ritiro - incontro- con gli Stati parte africani dello Statuto di Roma ad Addis Abeba con la partecipazione dell'Ufficio dei consulenti legali dell'Unione africana e del Fondo fiduciario per le vittime della criminalità". I Delegati governativi di 22 Stati parte africani, giuristi dell'Unione africana, funzionari della CCI e della TFV nonché rappresentanti dell'Unione europea e dell'Organizzazione internazionale della Francofonia, si sono concertati per rafforzare l'impegno e la cooperazione nel quadro del principio di complementarità sancito dallo statuto di Roma.
L’obiettivo è coinvolgere tutti le parti, locali e nazionali affinchè,secondo la fonte, gli “Organismi nazionali, regionali e internazionali abbiano un ruolo da svolgere nel deterrere il genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e crimini di aggressione.
Inoltre i rappresentanti di ICC e TFV hanno partecipato il 13 giugno presso l'Università di Addis Abeba ad un evento organizzato dall'Istituto per gli studi di pace e sicurezza in collaborazione con la Corte Internazionale
È doveroso ricordare che l’Organizzazione dell'Unità Africana (OAU) fu istituita il 25 maggio 1963 ad Addis Abeba, in Etiopia, e la Carta dell'OUA fu firmata in quell'occasione dai capi di stato e di governo di 32 stati africani.
L'OAU è stata trasformata legalmente nell'Unione Africana (UA) ed è composta da 55 Stati , tra i quali:– Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Cabo Verde, Central African Republic, Chad, Comoros, Congo, the Democratic Republic of Congo, Cote d’Ivoire, Djibouti, Equatorial Guinea, Egypt, Eritrea, Ethiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau. Kenya, the Kingdom of Lesotho, Liberia, Libya, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Morocco, Mozambique, Namibia, Niger, Nigeria, Rwanda, Saharawi Arab Democratic Republic, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, South Africa, South Sudan, Sudan, Kingdom of Swaziland, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zambia and Zimbabwe.
Gli obiettivi dell’Unione africana sono quelli di promuovere l'unità e la solidarietà dei paesi africani, difendere la sovranità dello stato, sradicare il colonialismo, promuovere la cooperazione internazionale e coordinare e armonizzare le politiche degli Stati membri.
La struttura dell’OUA era in origine come un'unica entità, mentre l'Unione Africana è andata verso l’integrazione con la Comunità economica africana, costruendo di volta in volta altre strutture, essa è composta da: l'Assemblea che detta le politiche comuni; il Consiglio esecutivo, che ha mansioni di coordinamento e prende decisioni sulle politiche comuni; il Parlamento panafricano che attua le politiche; la Corte di giustizia che garantisce il rispetto della legge; la Commissione con funzioni di segretariato; il Comitato dei Rappresentanti permanenti che assiste il Consiglio esecutivo; i Comitati tecnici specializzati che assistono il Consiglio esecutivo in questioni sostanziali; il Consiglio economico, sociale e culturale; il Consiglio per la pace e la sicurezza che prende decisioni in materia di prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti; e le istituzioni finanziarie costituite dalla Banca centrale africana, dal Fondo monetario africano e dal Fondo africano per gli investimenti.
Dal 1999 si sono tenuti tre vertici per facilitare l'attuazione dell'Unione africana (UA). Il Vertice di Lomé (2000) ha adottato l'atto costitutivo dell'Unione africana, che specifica gli obiettivi, i principi e gli organi dell'UA. Il vertice di Lusaka (2001) ha tracciato la road map per l'implementazione dell'UA. Il vertice di Durban (2002) ha lanciato l'UA e convocato la prima assemblea dei capi di stato dell'Unione africana.
Sará interessante capire i processi e lavori dell’Ua dal 2000 al 2018 e quanto fondamentale il supporto della Commissione Europea al sostegno delle politiche di Pace e sviluppo energetico.