Un vaccino contro ogni variante
La notizia è arrivata sul finire di Giugno 2022: Pfizer e BioNTech stanno per iniziare test su umani per una nuova versione del vaccino anti-Covid. Questa volta, però, si tratterebbe di una versione del tutto speciale, in grado di far fronte ad ogni possibile variante e offrire una protezione totale all’individuo. Un vaccino universale, dunque, di cui già si parlava nel 2020, all’alba della pandemia, con toni più utopistici che concreti.
Ad oggi, però, forti della grande esperienza accumulata nei due anni trascorsi e degli avanzamenti vaccinali fatti nella lotta al virus, gli scienziati sembrano fiduciosi e sono pronti ad avviare l’iter laboratoristico già a partire dalla seconda metà di quest’anno.
La speranza sarebbe quella di fornire un vaccino in grado di proteggere da Omicron e dalle sue sottovarianti e, nel contempo, stimolare una maggiore produzione di linfociti T, al fine di proteggere il soggetto da malattie gravi associate all’infezione.
Per trionfare in un’impresa così eclatante, Pfizer dovrà trovare un modo per aggirare il problema della grande variabilità genetica del virus, che negli ultimi anni ha generato un numero clinicamente importante di varianti e sottovarianti. Una via utile e da tempo studiata da diversi ricercatori sarebbe quella di puntare ad una regione specifica di Sars-CoV-2, simile in tutte le varianti ma a lenta evoluzione, che possa attivare i linfociti T del soggetto infetto con un meccanismo di riconoscimento immediato, scatenando una rapida risposta immunitaria.
Va detto, comunque, che questa è solo una delle possibili strategie di realizzazione di un vaccino universale. Molte altre sono state proposte da vari centri di ricerca specializzati, impegnati già da diverso tempo nello studio su soggetti animali.
Toccherà ora a Pfizer e BioNTech estendere le sperimentazioni alla specie umana e compiere un altro passo sulla via che conduce ad un mondo più sicuro.