Un capodanno mortale
Manca poco all'ultima mezzanotte del 2022 e le città già fremono all'idea di far festa per il nuovo anno.
Il 31 dicembre è un'occasione di gioia e grandi aspettative riempiono i nostri cuori, insieme al l'eccitazione dei più piccoli.
Eppure è il giorno dell'anno in cui il nostro pianeta soffre di più : infatti, oltre agli sprechi di cibo, bisogna contare anche l'inquinamento luminoso e le morti, sia umane che animali.
È consuetudine svegliarsi il primo gennaio e trovare i notiziari invasi dai numeri dei feriti e morti dovuti alla pratica dei fuochi d'artificio, spesso non a norma.
La tragedia più grande, però, è forse quella dei piccoli esseri che abitano le nostre aree abitate: lo scorso anno hanno fatto il giro del web centinaia di immagini catturate dai residenti romani di uccelli caduti al suolo, storditi e uccisi dalle luci accecanti e dal forte rumore.
Si può morire di paura?
Non solo uccelli, ma anche cani e gatti randagi fuggono in preda al panico e in pochi secondi il loro destino potrebbe essere segnato.
Si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l'80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli che, spaventati, perdono il senso dell'orientamento e la fuga istintiva a cui sono portati rischia di essergli fatale.
Senza contare i bambini, i neonati, gli anziani e i malati di cuore che non hanno la capacità di sopportare queste anomalie sonore e luminose come gli altri.
Inoltre non bisogna ignorare il veleno latente che sprigionano i "botti":le polveri sottili.
Nelle prime ore del 2022, solo in Campania le rilevazioni dei centri hanno captato livelli altissimi di diossina nell'aria dovuti proprio allo scoppio dei fuochi. In particolare, il livello di polveri sottili PM10 avrebbe superato i 1.000 microgrammi per metro cubo, nonostante il limite massimo fosse pari a 50 microgrammi. I botti e i fuochi d’artificio sono infatti capaci di immettere nell’atmosfera le stesse polveri sottili che di norma sono prodotte dalle automobili, dalle industrie e dai sistemi di riscaldamento delle abitazioni, dunque le stesse polveri che contribuiscono per la maggior parte alla lenta morte del Pianeta Terra.
Quest'anno molti comuni italiani hanno adottato misure contro l'uso di fuochi d'artificio per proteggere la salute umana, quella dei nostri amici a 4 zampe e dei loro compagni selvatici.
Si tratta già di un grande passo ma si dovrebbe optare per misure su larga scala: non c'è bisogno di questa modalità di festeggiamento che porta con sé più lati negativi che positivi.