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Terapie Aba sospese a scuola: "Violati i diritti dei bambini disabili. Intervenga la Provveditora"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di una mamma di un bambino autistico di 10 anni che frequenta l'Istituto comprensivo "Aurigemma" di Monteforte Irpino dove la dirigente scolastica ha sospeso le terapie Aba. Di qui l'appello alla Provveditora agli studi affinché intervenga per far riprendere le terapie Aba rispettando i diritti dei bambini disabili.

"Mi ha molto sorpreso la pubblicazione sul vostro giornale, in data odierna, di un articolo in cui si decantava l'empatia e la disponibilità della Dirigente dell' Istituto comprensivo "Aurigemma" di Monteforte Irpino perchè aveva consentito ad una docente-madre di portare il proprio piccolo a scuola, trasformando un'aula in una nursery. Tanto di cappello. Peccato che la stessa Dirigente abbia improvvisamente sospeso (dall'oggi al domani) le terapie Aba dei bimbi autistici (compreso il mio) per meri "capricci burocratici"che definisco tali (con cognizione di causa) in quanto la stessa non gradisce la compresenza tra il docente di sostegno e il terapista. Purtroppo alla “Dirigente dell'inclusione” sfugge che il ruolo clinico del terapista è fondamentale a dare supporto al docente di sostegno… ma ad oggi nulla è cambiato. Se non l'emanazione di un protocollo con nuova documentazione da depositare (dopo aver già autorizzato in precedenza) in cui continua la pretesa di consentire l'ingresso ai terapisti solo negli orari alla Dirigente più congeniali. E ad oggi (dopo circa un mese) le terapie "scolastiche " sono ancora sospese in quanto gli orari assurdi che la stessa pretende e la funzione di tappabuchi che vuole attribuire ai terapisti, sminuendone la professionalità, non consentono di trovare una soluzione. Forse ai soggetti che hanno avuto la fortuna di non vivere il mondo della disabilità sfugge che dietro ad un progetto Aba c'è un'organizzazione certosina che comporta l'applicazione di un piano terapeutico. Forse, questo, la nuova Dirigente non lo sa. Il mio bimbo di anni 10 frequenta la scuola di Alvanella dall'infanzia sotto l'alta dirigenza della vecchia Preside Angela Rita Medugno, la quale è stata sempre inclusiva e accogliente (e rassicurante con le famiglie). Sapete la sottoscritta come ha saputo dell'interruzione delle terapie? Un bel venerdì, da una comunicazione pervenuta alla terapista da parte della docente di sostegno. Quando la scrivente, in pari data, ha chiesto una spiegazione, richiedendo un colloquio con la Dirigente, quest'ultima si è fatta negare e neanche successivamente ha disposto la convocazione dei genitori (quantomeno per rassicurarli). Cosa ha fatto? Ha delegato la sua collaboratrice che con tono gelido, in riscontro alle rimostranze di questa mamma, ha risposto "riferirò ", "le terapie sono state sospese a tutti i bambini" (tipica risposta all'italiana) e poi facendo pervenire una altrettanto gelida email dal seguente contenuto " si avvisano i signori genitori che da lunedì le terapie sono sospese". A nulla è valsa la mediaticita' che la notizia ha avuto con la pubblicazione dell'articolo su Ottopagine. E anche di fronte a questo, l'ennesimo tentativo di ripulirsi la coscienza, facendo pubblicare un articolo di riscontro in cui la stessa decantava la sua predilezione per l'inclusione, supportata dall'organizzazione di convegni sulla violenza sulle donne. Cosa c'entra se poi violi i diritti dei bambini disabili? Il tutto mantenendo un "silenzio stampa" con i genitori. A nulla è valso (almeno fino ad ora) rivolgersi all'Assessore alla Disabilità, all'assistente sociale, al Garante per la disabilità. Tranne quest' ultimo, che non ha dato cenni di presenza, le due altre figure si sono prontamente attivate ma anche questa volta la risposta è stata: "c'è l'autonomia". Gran bella risposta per i non addetti ai lavori. Peccato che la sottoscritta (per ovvie ragioni che non sto a specificare) sa bene che autonomia scolastica non significa libero arbitrio. E pensare che se l'avesse fatto l'Asl si sarebbe alzato un polverone. Forse la scuola ha più poteri? Mah! La cosa curiosa in tutta la vicenda è che si auspicava un intervento della nuova Provveditora alla quale è sicuramente pervenuta la notizia. Questa mamma è ancora in attesa. Per il momento solo i genitori dei bambini che hanno accettato l'imposizione di orari, con mancata compresenza con i docenti di sostegno, hanno ripreso le terapie. Bel contentino! Forse sfugge un dettaglio: La disabilità è una cosa seria e le terapie (comportamentali) hanno "salvato" la vita di mio figlio e non consentiro' che tutto si concluda a tarallucci e vino. Provveditora intervenga! Altrimenti si dovranno adire altre vie.

La mamma di un bambino autistico a cui stanno violando i propri diritti".