Siria, kamikaze uccide quattro soldati Usa
Un kamikaze dell’Isis ha si è fatto esplodere davanti a un ristorante nella città di Manbij, nella Siria settentrionale. Cinque militari americani e almeno undici civili sono rimasti uccisi. E’ uno degli attacchi più gravi portato contro i soldati statunitensi in Siria da parte dello Stato islamico. I jihadisti hanno rivendicato l’attacco sull’agenzia Aamaq, e spiegato che è stato condotto da un attentatore suicida «con una cintura esplosiva». Immagini di media locali mostrano un uomo a piedi che si fa saltare in aria al passaggio dei soldati. A Manbij è presente un piccolo contingente americano, che appoggia il Consiglio e le forze di autodifesa locali, con una forte presenza curda. Manbij è stata strappata all’Isis dai guerriglieri curdi dello Ypg, inquadrati nelle Forze democratiche siriane, nell’estate del 2016, dopo essere stata governata per oltre due anni dai jihadisti. La Turchia chiede però che i curdi si ritirino a Est dell’Eufrate e vuole prendere il controllo della città, come ha già fatto nelle vicine Jarabulus e Al-Bab. I curdi, in vista del ritiro delle truppe americane, sono in trattative anche con il governo di Damasco e preferiscono tornare sotto il regime piuttosto che sotto il controllo turco. In questa situazione fluida si inseriscono le cellule dell’Isis, che hanno già compiuto attentati in altre aree riconquistate dai curdi, compresa Raqqa.