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Si rifà vivo il califfo Al-Baghdadi, messaggio audio di 54 minuti

L’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi torna a far sentire la propria voce a quasi un anno di distanza. L’ultimo messaggio era del 28 settembre 2017. Nella notte i siti islamisti hanno diffuso una sua registrazione di 54 minuti, che è stata giudicata autentica da analisti occidentali, con riferimenti recenti, come la vicenda della detenzione del pastore americano Andrew Brunson in Turchia. Al-Baghdadi incita di nuovo i suoi seguaci a colpire l’Occidente, in un «bagno di sangue», che deve prendere di mira anche «i centri di informazione degli infedeli» e i quartier generali della loro «guerra ideologica». Chiede ai sostenitori dello Stato islamico in Canada, Europa e America di «unirsi a quelli che si sono sacrificati e hanno condotto attacchi» e di seguire «la loro leadership». Il messaggio arriva dopo l’ultimo rapporto dell’Onu che si stima in 30 mila i combattenti dell’Isis ancora in Siria e Iraq. Alla metà del 2015, all’apice della sua espansione, il Califfato era grande come l’Italia e contava circa 10 milioni di abitanti. Ora copre alcune sacche nei deserti siriano e iracheno e una striscia lungo l’Eufrate, assediata dall’esercito di Damasco e dalle Forze democratiche siriane appoggiate dagli Usa. La perdita di Mosul e Raqqa non ha però demoralizzato il califfo-baghdadi, dato per morto, ucciso o ferito gravemente dozzine di volte.