"Ricominciamo da Nusco": "Programmare il futuro di sviluppo delle aree interne partendo dall'esperienza del Covid"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del gruppo "Ricominciamo da Nusco":
"Nella giornata del 18 marzo 2021, ad un anno circa dall’inizio della pandemia da Covid19, come gruppo di minoranza “Ricominciamo da Nusco” - rivolgiamo con un commosso ricordo un sentito saluto a tutte le vittime ed alle loro famiglie. Ricordiamo e ricorderemo per gli anni a venire i drammatici momenti vissuti con angoscia, paura e senso di impotenza per quello che allora era un nemico subdolo e sconosciuto che mieteva vittime mettendo a dura prova non soltanto le strutture sanitarie al collasso ma l’intero stato nazionale, l’intera sua organizzazione, regionale, provinciale e comunale. Siamo ancora in emergenza ma ora abbiamo i mezzi per uscirne. Come e quando dipenderà anche da noi. Un anno fa c’era una situazione emergenziale gravissima da periodo di guerra ma si lottava contro un nemico che non si conosceva e senza strumenti adatti, inoltre ogni Nazione, ogni Stato, ogni comunità che ne è stata colpita e che ne ha subito gli effetti nefasti ha dovuto fare da sé. L’emergenza sanitaria ha sconvolto il mondo intero ed è stata pandemia! Nessuno Stato ha potuto aiutare gli altri. Sono saltate per quel lasso di tempo le alleanze, i blocchi, le aree di influenza socio-politica. Per la prima volta la macchina della solidarietà internazionale, negli iniziali momenti dell’emergenza, quelli più gravi e difficili, non c’è stata e non ci poteva essere. Ognuno per sé e Dio per tutti! Una situazione drammatica, vissuta drammaticamente, che ha però confermato, attualizzando una massima esperienziale e cioè “che dalle cose negative e dagli errori si trae sempre insegnamento” perché ci ha fatto riscoprire forte il senso di solidarietà familiare, vicinale, comunale, regionale e nazionale e, mettendo in evidenza tutti i limiti dello Stato, in tutti i suoi apparati compresi i Comuni, ha palesato che vanno fatte, urgentemente, riforme in campo sanitario, economico e sociale; riforme - sottolinea l’avv. Francesco Biancaniello - da sempre rimandate ma che ora sono divenute improrogabili ed imprescindibili per rimanere agganciati a logiche non solo di ritorno alla normalità e di uscita dalla crisi ma soprattutto di crescita e di sviluppo. In particolare la macchina amministrativa ha segnato un conflitto profondissimo tra governo centrale e regioni sulla questione sanitaria a cui dovrà essere posta subito mano da parte della politica, quella fatta però di merito, competenza e concretezza. Una politica dunque efficace ed efficiente che sappia creare coesione combattendo divisioni ed egoismi e guardando alle nuove generazioni. Già è in atto anche a livello europeo una programmazione che investe il campo economico e sociale perché le mancanze e gli errori ci sono stati non solo a livello dei singoli stati ma anche e soprattutto a livello comunitario. Una riforma dunque che amministri efficacemente il presente e che in prospettiva salvaguardi soprattutto il futuro ed i giovani. Una riforma “for the next generation” improntata alla solidarietà, resilienza, unità, sinergia e coesione. In tale contesto – prosegue l’avv. Francesco Biancaniello - per le aree interne è necessario tenere alta l’attenzione per evitare che i piani già programmati di strategia nazionale vengano modificati in peius. E’ necessario invece che detti piani di sviluppo e di programmazione economica vengano attualizzati, potenziati ed armonizzati con le nuove programmazioni di sviluppo economico oggi messe in campo causa emergenza da covid19. Per fare ciò è necessario che gli amministratori dei Comuni delle aree interne parlino all’unisono, con una voce unitaria, forte ed autorevole, altrimenti se ci sarà divisione e logiche campanilistiche ed egoistiche sarà difficile ottenere le migliori condizioni di sviluppo per le nostre aree. Insomma - conclude F. Biancaniello - bisogna passare da una politica personalistica ad una politica di condivisione fondata su dialogo e scelte comuni. E’ auspicabile che da una coesione teorica e limitata ad assecondare un requisito prioritario per partecipare alle varie programmazioni di sviluppo socio-economico e di strategia nazionale, si passi ad una condivisione e coesione di fatto, fondamentale per perseguire i fini di crescita e di sviluppo del ns. territorio. Insieme, dunque, per decidere e scegliere il migliore percorso da intraprendere per poter garantire alle nostre comunità e soprattutto alle nuove generazioni un futuro di normalità e sviluppo.