Responsive image

Regionali, Cusano (Lega): "Il mio programma tra Sanità, infrastrutture e agricoltura"

“Un candidato del popolo e del territorio, per il popolo e per il territorio”.

Preferisce presentarsi così Gino Cusano, capolista in provincia di Avellino della Lega Salvini Premier in vista delle regionali del prossimo 20 e 21 settembre.

L’esponente politico arianese, in passato assessore provinciale alle opere Pubbliche, ha le idee chiarissime e un programma strutturato in tre capisaldi. Sanità, infrastrutture, agricoltura.

“La pandemia ha mostrato che il re è nudo. Che le carenze del sistema sanitario sono evidenti e pericolose. De Luca, De Mita, Mastella e anche la Morgante: cos’hanno fatto in questi anni, se non giocare a ridimensionare questa zona della provincia? Abbiamo un ospedale, il Frangipane di Ariano, che ormai è vuoto per metà. Via la ginecologia, la radioterapia non è mai arrivata: questo è tutt’altro che un Dea di I livello. E se non lo diventerà, sono pronto a incatenarmi ai cancelli”.

Ma l’Irpinia urla anche una necessità impellente: servono strade all’altezza. “Tutto deve ruotare intorno alla stazione Hirpinia dell’Alta Capacità. È qui che si gioca il futuro del nostro territorio. La Lioni-Grottaminarda, la strada La Manna-Camporeale, la Fondovalle Ufita, le strade di collegamento tra i vari comuni. Non è pensabile che qualcuno, nel 2020, possa rimanere isolato, anche dal punto di vista digitale. Ci sono alcuni assi viari da cui non si può prescindere, ma forse lo pensiamo solo noi”.

Il terzo pilastro del programma di Cusano è l’agricoltura. “C’è bisogno di una rinnovata attenzione nei confronti di un settore che vede sempre più giovani impegnati in prima persona. Aiutarli e sostenerli sul serio vuol dire dar loro le basi per rimanere sul nostro territorio, riprendendo tra l’altro produzioni in via di estinzione. Chi ha scommesso sulla nostra terra merita una mano concreta da parte della politica”.

Cusano sta battendo palmo a palmo tutta la provincia, riscontrando ovunque grande voglia di riscatto. “I sondaggi veri – sostiene – sono quelli fatti in mezzo alla gente, non quelli farsa pubblicati da alcuni quotidiani nei giorni scorsi che danno la Lega al 3%”.