Nuova Imu, la novità in manovra: "I sindaci potranno azzerarla"
Imu e Tasi accorpate in un'unica imposta. Lo prevede la bozza della manovra 2020, che fissa l'aliquota base all'8,6 per mille, dal 7,6 per mille attuali. Nelle ultime ore sono emerse novità sui vincoli e le discrezionalità delle singole amministrazioni: il testo di Bilancio ammette che i sindaci possano elevare l'aliquota fino al 10,6 per mille. Solo nel 2020, ed entro il livello già stabilito per le due imposte, la nuova Imu potrà essere portata fino all'11,4 per mille. Una scelta che probabilmente faranno i grandi Comuni come Roma e Milano - come evidenzia anche Confedilizia che paventa il rischio di aumenti delle tasse sulla casa (dal 2021 non ci sarà più la possibilità di alzarla a quel livello ma si potrà, al massimo, ridurre).
Ma con delibera comunale si potrà anche decidere anche di ridurre l'imposta fino ad azzerarla. E i sindaci avranno anche la possibilità di eliminare anche il prelievo su ville, castelli e abitazioni di pregio, per i quali l'imposta si applica anche quando sono prima casa (per questa tipologia di abitazioni l'aliquota della nuova Imu passa dal 4 al 5 per mille).