Montefredane, Antonio De Gisi si candida a sindaco
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Antonio De Guai,candidato a sindaco del comune di Montefredane:
"Montefredane si prepara con la scadenza amministrativa al rinnovo degli organi elettivi. L’ipotesi di un rinnovamento degli attuali vertici ha indotto qualche amico e compagno di impegno politico a proporre la mia candidatura alla guida del paese. Sono da oltre venti anni fuori dall’impegno amministrativo diretto e nelle ultime tre competizioni amministrative, coerentemente con la mia storia politica e la mia appartenenza, ho sostenuto attivamente la lista e la compagine amministrativa che facevano riferimento al Sindaco uscente, Valentino Tropeano.
Tale compagine, che è risultata vincente nelle due ultime tornate elettorali, ha trovato sempre il mio contributo politico e soprattutto il mio contributo di idee per la corretta realizzazione del programma elettorale. Non deve sfuggire a nessuno, però, che gli scontri sul piano elettorale hanno marcato ed evidenziato una fortissima divisione dell’elettorato che, inevitabilmente, ha condizionato negativamente la vita del paese. Da militante attivo di una formazione politica di centrosinistra, sostenitore appassionato di una compagine amministrativa, e anche da “uomo di parte”, ho evidenziato fin dal risultato del giugno 2016 la necessità di rivedere le relazioni politiche nella nostra comunità. Auspicavo, infatti, la necessità di trovare motivi per convergere in maniera positiva e costruttiva sulla soluzione dei problemi nella maniera più condivisa possibile. La ricerca affannosa, e ad ogni costo, della conflittualità non ci porta da nessuna parte e Montefredane non sfugge certo a questa evidenza. Il bene comune non si attua solo attraverso la ricerca di motivi di forte distinzione. Auspicavo che la politica, in un ritrovato clima di serenità, isolasse i facinorosi e soprattutto creasse le condizioni affinché il consenso non fosse utilizzato come merce di scambio e strumento di “negoziazione clientelare” con le classi dirigenti locali.
La vita delle nostre comunità è stata fortemente condizionata dalla pandemia da Covid-19. Il mondo è cambiato: si sono modificati i modelli di vita, le relazioni sociali, i modelli formativi e il mondo del lavoro. E’ evidente che il divario sociale tra i ceti abbienti e le fasce socialmente ed economicamente svantaggiate si sia ulteriormente allargato tale da rendere ancora più importante, urgente ed indifferibile la ricerca di un modello politico e amministrativo più inclusivo che favorisca, soprattutto a Montefredane, il superamento di divisione ataviche tra famiglie e gruppi appartenenti a diverse tradizioni politiche.
Nell’accettare l’indicazione di qualche amico e compagno, che ringrazio per l’occasione di valutare l’opportunità della mia candidatura a Sindaco, non ho avuto alcun dubbio ad immaginare un percorso e costruire un progetto orientati ad un dialogo super-partes che valorizzi, in particolare, la centralità dell’essere umano. Il punto di partenza rimane comunque l’esperienza amministrativa che ho fortemente sostenuto e condiviso negli ultimi dieci anni. L’ambizione è quella di costruire, dopo questo positivo, duplice ciclo amministrativo, e una fase che possiamo tutti considerare ancora emergenziale, un nuovo soggetto politico locale allargato alla partecipazione e al concorso di un maggior numero di cittadini, favorendo nel contempo un graduale rinnovamento della classe dirigente anche attraverso il coinvolgimento di un maggior numero di giovani.
Resto convinto che in una fase emergenziale come quella attuale sia finito il tempo delle supremazie ideologiche. Queste sono rimaste solo nelle menti di qualcuno e possono fare danni e compromettere ulteriormente la coesione sociale, concetto tanto caro al nostro amato e stimato Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Io non mi riconosco più, soprattutto oggi, in un sistema che forzi le divisioni tra le varie tradizioni politiche della nostra piccola comunità. Montefredane ne rimarrebbe fortemente compromessa e non ne trarrebbe alcun vantaggio. Dobbiamo abbandonare pregiudizi e pregiudiziali. Possiamo e dobbiamo sentirci tutti rassicurati in un progetto politico inclusivo che tenda ad allargare, e soprattutto stimolare, la partecipazione di un maggior numero di cittadini alla vita democratica e amministrativa del paese.
Si tratta di prendere atto che la situazione del Covid 19 e del dopo Covid ha lasciato tanti disastri sociali sul campo, imponendo quale condizione indispensabile il concorso e la partecipazione di tutti. Il traguardo è quello di modernizzare ulteriormente Montefredane anche attraverso la garanzia di maggiore coesione sociale.
Mi piace concludere questa mia breve riflessione con un pensiero di don Tonino Bello su Etica e Politica, dove si esprime il concetto che la politica sia una cosa nobile, perché ha come fine il riconoscimento della dignità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria e, soprattutto, deve essere spinta da esigenze di giustizia sociale, di libertà e di pace. E' su questi principi che chiederò l'appoggio dei cittadini e delle forze politiche e non potrò sostenere soluzioni improntate alla ricerca della distinzione e della conflittualità".