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L'arte oltre l'epidemia: lo splendore di Raffaello

1520-2020. È l’anno del pittore “urbinate”, come soleva firmarsi nelle sue opere. Sono passati 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio ma, l’Italia, il mondo non l’ha dimenticato. Alle scuderie del Quirinale si celebra, o meglio, si sarebbe dovuta celebrare per molto più tempo, una delle sue più grandi mostre mai tenute prima d’ora. Numerose le opere che sono giunte da diversi musei sul colle romano, fra cui: la fornarina, il ritratto di papa Leone x e molte altre. La mostra, la quale ha avuto inizio il 5 marzo, ha dovuto chiudere subito i battenti, in seguitoall’emergenza riportata dal Covid-19. Ciò nonostante, l’arte ha prevalso sul virus. Numerose persone, almeno fino alla chiusura della mostra, si sono recate alle scuderie del Quirinale per osservare i capolavori dell’artista urbinate. Nel lungo percorso che ha accompagnato i visitatori a compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, il problema che ha messo alle corde il nostro paese è stato messo completamente da parte. “La bellezza salverà il mondo” disse il celebre scrittore russo Dostoevskij, e chissà, forse anche il genere umano.