L'alzata del Giglio a Flumeri
L'alzata del Giglio a Flumeri 2023. Ho voluto ricordare Cesare Ventre con questo suo articolo. Irpinia: Terra generosa di verde e di acque che impreziosiscono monti e colline amene! Nella mia terra regna la bellezza, il buon gusto e l'umiltà! Sono arrivato oggi fino a 638 m. sul livello del mare, che incanto da quassù gettare l'occhio verso l'orizzonte e respirare a pieni polmoni! Continuo a scrutare come rapito e seguo come infatuato un raggio di sole che va a specchiarsi nel fiume Ufita, che non è l'unico fiume che circonda il territorio di Flumeri, bensì vi scorre placido anche il Fiumarella! I nomi Ufita e Fiumarella non vengono però dall'antichità ma sono attuali in quanto in un tempo molto più lontano, sulle mappe e nei documenti erano appellati rispettivamente come: Lavella e Bufata. Vorrei restare qui a godermi questo spettacolo ma devo camminare e cosi mi avvio per le strade del borgo! Qui a Flumeri e' radicata una tradizione che viene da molto lontano e della quale gli abitanti del luogo sono molto legati, questa tradizione si ricollega al Santo Patrono di Flumeri e consiste nel costruire per San Rocco un Giglio, questo infatti, viene costruito nei giorni che precedono la festa di San Rocco! Ma andiamo a vedere più da vicino di cosa si tratta e come e quando si svolge il tutto! Il termine Giglio in realtà si racchiude in un'offerta di primizie ed ecco perché dicevo che viene da molto lontano; il Giglio si inalbera per un'altezza di trenta metri e il suo peso e' sostenuto da una solida base di legno che come un vero e proprio pilastro regge il tutto! La costruzione viene modellata Man mano con artistica manodopera di gente del luogo ed è per questo che viene detta Arte popolare! Intorno a un giglio c'è tanta fatica e tanti sacrifici, c'è da dire che per la riuscita del tutto non c'è solo l'impegno degli uomini, anche le donne fanno la loro parte! Il gentil sesso infatti si premura di selezionare le spighe a seconda della loro forma, osservando con occhio certosino le sfumature dei colori e in ultimo le dimensioni; una volta avvenuta questa selezione, si passa alla fase che riguarda il macero, passaggio molto importante in quanto permette una maggiore facilità all'opera successiva di modellazione per fare si che la decorazione sortisca ottimi risultati! Il tutto si anima quando giugno ormai volge al termine e il ridente luglio si affaccia gioioso, periodo che vede la raccolta dei covoni o gregne! Questi vengono donati dai contadini del luogo per essere poi messi al sicuro nel luogo conosciuto come Campo Comune, dove poi si procederà alla loro lavorazione! Chi si prende cura invece della costruzione del giglio viene detto "carrista" e da il suo tempo prezioso in onore di questa ricchezza che e' una vera e propria carta d'identità, una sintesi di appartenenza a una terra gioconda, modellata dalla fatica di genti laboriose! Ritornando al Giglio, di anno in anno, soprattutto per motivi di estetica, legata anche ad esigenze di competitività, succede che la forma dei pannelli può essere soggetta a piccole modifiche, per quello che riguarda la competitività mi riferivo alla gara del Palio e qui entrano in ballo soprattutto i più giovani che formano delle squadre di lavoro, con lo scopo di intrecciare catene che serviranno a decorare il Giglio! Poi una giuria assegnerà un premio a chi si sarà adoperato nel migliore dei modi ad assemblare e decorare l'opera presentata! Però la fase più ardua e più attesa da ogni abitante di Flumeri e quella dell’ Alzata; ed ecco che nei giorni che vanno dall'otto al dieci di agosto il borgo si infervora di sana passione, l'amore per Flumeri esplode tra sacro e profano e diventa un'onda anomala di orgogliosa appartenenza alla fede! Il giglio infatti vede la sua traslazione nel giorno votato all'Assunta! Il 15 agosto la febbre sale e tutto il lavoro sarà sfoggiato nelle strade sotto gli occhi di tutti l'imponente opera d'arte sfilerà ammirata dalla comunità fiera e impettita per tutto questo! Adesso però andiamo a vedere da vicino come si svolge il tutto, cioè ai momenti che precedono il tutto! Si esordisce con un'operazione che vede impegnati gli uomini a fissare solide funi alla gigantesca struttura, queste funi vengono poi affidate ai volenterosi partecipanti che con la loro opera contribuiscono all'equilibrio dell'imponente e svettante obelisco! Questa e' solo una delle fasi in questione, si assiste poi alla distribuzione mirata di forcali, travi robuste scale; tutto questo perché il Giglio, possa essere spinto dal basso verso l'alto, ma non solo, queste fungono anche da puntelli quando durante il sollevamento occorrono dei momenti di pausa. Ora vi lascio immaginare l'adrenalina che si sprigiona nei cuori degli addetti alle manovre quando si approda al momento più duro del sollevamento che consiste negli interminabili attimi che vedono la pendenza rispetto alla base, raggiungere i cinquanta gradi! Non è uno scherzo e ci vuole tanta forza, perché il tutto si affida solo, ed esclusivamente, alla forza dei braccianti, una fatica indescrivibile, ma rivestita di amore senza fine per questo magnifico borgo! Questo sforzo immane serve per poter portare al suolo le ruote del giglio che in origine erano rispetto al suolo in una posizione orizzontale. Certo a leggerlo sembra che il tutto avvenga in un tempo breve, ma non è cosi; ci vogliono almeno tre ore per portare il giglio in posizione verticale! Ore ed ore e fronti imperlate di sudore e cuori gonfi dalla fatica! E tutto questo in uno spettacolare movimento armonico di funi, travi, scale! Che magia in tutto questo, c'è qualcosa di impalpabile che cattura il cuore! Naturalmente come in ogni buona orchestra anche in tutto questo c'è la direzione magistrale di un maestro che detta i tempi. Dopo tutto questo ognuno può godersi uno spettacolo che non ha pari! Una serata da raccontare agli amici con vanità. Il Giglio attraversa il centro abitato di Flumeri per raggiungere la chiesa di S. Rocco, a trainare il Giglio però, non ci sono più i buoi come un tempo ma un moderno trattore! Ma questo conta ben poco, il Giglio racchiude ed aggrega la comunità, intorno ad esso si stringono valori che vanno oltre ogni etica, quello del quindici agosto e' solo l'atto finale di una volontà che non vuole cadere nelle grinfie della modernità, e' una tenace voglia di appartenere a una fede incondizionata, e' una voglia di sapersi adeguare agli altri per portare comunque sempre più in alto il blasone di Flumeri dove tre spighe risaltano al centro. Qualcuno si starà chiedendo che ne sarà dell'obelisco una volta giunti davanti alla Chiesa che ospita San Rocco? Ebbene e' utile sapere che resterà in quel luogo fino alla fine di agosto, poi sarà rimosso e conservato. Il giorno successivo invece, sarà esclusivamente il giorno dedicato a San Rocco e quindi ancora festa grande per le strade addobbate a festa per l'occasione. San Rocco arrivò a Flumeri per essere venerato dai suoi fedelissimi nel XVII secolo, che fu caratterizzato da carestie e pestilenze con una forte diminuzione demografica su tutto il territorio europeo! La peste del 1656 decimò infatti intere comunità, che poi dovettero ripartire dal poco che era rimasto in vita. A Flumeri gli abitanti erano seicento e dopo la pestilenza se ne potevano contare solo duecentoquaranta. Immaginate da un mese all'altro neanche la metà sopravvissuta! In tutto questo ecco che i fedeli si affidarono alla pietà e alla clemenza di San Rocco! Proprio a proposito del Taumaturgo di Montpellier in paese si narra che: Rocco Maglione, un carrettiere che spesso si recava da San Nicola Baronia, fino ad Ariano Irpino, ebbe in una sera di luglio un incontro con un uomo, questo tizio descritto dal Maglione, dalla località detta Campo Comune, nei pressi dell'antico Portone, era intento a guardare verso il paese. Il carrettiere incuriosito provò a chiedere allo sconosciuto, che ci facesse a quell'ora in quel luogo visto che erano le tre di notte! Lo sconosciuto allora con tono deciso rispose: “Sto a guardia di questo paese e dei suoi abitanti”. Ed ecco perché tanta venerazione e devozione che sfocia nel Giglio a lui dedicato e che per tutti e' un momento di sana collettività! Mi perdo in questo panorama magnifico e tra queste pietre, dovete venire qui a Flumeri e godere anche voi di tutto questo! Il sole mi illumina il viso mentre ripongo il block notes e la penna nella tracolla e mi porto con me un'altra storia da raccontare!