Intervista a Yandrez, tra hip hop e Rap: il percorso di Andrea Orlando
- Intervista di Youssef Marzullo -
Com'è nata la passione verso la musica? C'è stato un episodio o un momento che ricordi in modo particolare?
Tutto è iniziato quando ero piccolo. Era il periodo in cui Eminem andava forte anche in Italia, dopo essere stato invitato anche a Sanremo 2001. Tramite le radio e la TV avevo l'opportunità di ascoltare già in tenera età le sue canzoni che sin da piccolo mi hanno del tutto coinvolto; ricordo benissimo, ad esempio, "The Real Slim Shady" e "My name is". Crescendo ho continuato ad ascoltare questo genere di musica, e verso l'età di 7/8 anni, passando spesso qualche oretta al computer su YouTube, cominciai ad ampliare le mie conoscenze nel campo hiphop ascoltando anche Ice Cube, Snoop Dogg, Tupac. Sempre grazie a YouTube sono venuto a conoscenza anche della scena Rap Italiana e i primi artisti italiani che ho iniziato ad ascoltare sono stati Emis Killa e Fabri Fibra. Solo qualche anno più tardi ho cominciato a scrivere le prime rime sopra i quaderni di scuola o i diari. Posso dunque affermare che la passione per la musica, soprattutto per l'hip hop, per il rap, c'è sempre stata.
Quali sono le motivazioni dell'indirizzamento verso la tipologia e/o branca musicale che stai strutturando?
Sicuramente questo stile mi permette di esprimere al meglio il periodo che sto passando e che ho passato negli ultimi mesi, e senza dubbio riesce a far esternare al meglio il mio pensiero e i miei sentimenti. Al di là di quest'importante aspetto non penso ci sia da dire altro sul perchè mi sia orienatato verso la tipologia musicale che sto strutturando.
Puoi parlarci del progettoo musicale a cui hai lavorato in ultimo? Vale a dire "MGXT #1" ?
MGXT #1 è sicuramente un progetto particolarissimo in tutto. Innanzitutto parla di me e del mio rapporto con "Shawty" una ragazza che nel bene o nel male ha segnato comunque il mio percorso di crescita e senza dubbio anche il mio percorso musicale, infatti mi è stata molto di ispirazione. Come si può notare dal pezzo il rapporto tra me e questa ragazza non è andato per nulla a buon fine, e nel testo ho deciso di evidenziare e di parlare della mia situazione attuale con pensieri che mi frullano per la testa. Il testo è stato scritto un sabato sera, se non erro, ed ero appena tornato a casa abbastanza brillo, e per mettere la ciliegina sulla torta ero anche molto nervoso. Beh, mi sono preparato per andare a letto e una volta fatto ho avuto la brillante idea di scrivere qualcosa. Dunque, una volta prese le cuffiette, ho scelto un beat e ho cominciato a scrivere. Il pezzo mi ha convinto dal primo momento tant'è che subito mi sono messo in contatto con Darry Bryan per avere un parere e magari far nascere questa collaborazione. Il brano è piaciuto anche a lui e, con l'aiuto e la collaborazione anche di Axel Neiz (Aurelio Basileo), abbiamo dato vita a questo freestyle da 1 minuto che sarà il primo di altri che verranno. MGXT non è assolutamente un titolo a casaccio, bensì si tratta di un acronimo, infatti per MGXT si intende "Morirò Giovane X Te".
Dove è possibile ascoltare il brano? Che rapporto hai con i social network? Oggi molti artisti, soprattutto emergenti, li reputano un mezzo di "vitale importanza".
Il brano è disponibile su Spotify e su Instagram con il video. Con i social ho un rapporto ottimo e perfettamente moderato; per quanto riguarda me, uso Instagram, Whatsapp e raramente Facebook. Oggi molti artisti emergenti purtroppo danno ampio spazio ai social e come hai detto tu li reputano un "mezzo di vitale importanza". Io credo che i social possano dare una spinta e un aiuto alla carriera musicale fino ad un certo punto, infatti, prima di curare i propri social e concentrare la propria musica su di essi, bisognerebbe curare la qualità della propria musica e specialmente dare maggiore rilievo ai rapporti e ai contatti esterni ai social, che senza alcun dubbio sono i più utili e vantaggiosi per un percorso musicale ottimale.
Ricerchi un'evoluzione nel tuo percorso artistico? Il tuo nome d'arte "Yandrez" da dove deriva?
Certo! Non smetterò mai di evolvermi musicalmente, penso sia una cosa molto positiva. Bisogna ricordare che evolversi non significa "cambiare" ma si tratta solo di un miglioramento che nasce dall'esperienza fatta in campo musicale e anche dallo studio che aiuta l'artista a sperimentare nuovi flow, nuovi stili e nuove metriche.
Il mio nome d'arte, Yandrez, ha un significato semplice ma allo stesso tempo importante per me: Y sta per "Young" ovvero "Giovane", Andre serve a riportare il mio vero nome all'interno del mio nome d'arte ed a evidenziare il fatto che tra Andrea Orlando e Yandrez non c'è nessuna differenza, infine rimane la Z che rappresenta l'ultima lettera dell'alfabeto, ciò che ho ripreso dalla lettera Z è il concetto di "ultimo" perché per anni sono sempre stato messo da parte da molte persone, e sicuramente con il passare del tempo queste dinamiche del passato mi hanno formato. Desidero che questa caratteristica resti sempre legata a me, perché come ben sappiamo "Gli ultimi saranno primi" e fare musica è sicuramente il modo migliore per riscattarmi.
Critiche e apprezzamenti. Quali in numero maggiore? E' successo che alla base di alcune critiche ci fosse l'invidia o invece sono state critiche sempre costruttive?
Gli apprezzamenti sono assolutamente in numero maggiore rispetto alle critiche. Questa cosa mi rende davvero fiero, infatti per ogni complimento che ricevo capisco sempre di più che ciò che sto facendo lo sto facendo nel miglior modo possibile, ma nonostante ciò preferisco rimanere con i piedi per terra e continuare a migliorare. Ovviamente mi è anche capitato di ricevere delle critiche e, come gli apprezzamenti, sono sempre ben accette. Tra queste ci sono state sia critiche costruttive, che sono sempre pronto ad accogliere, ma anche offese e critiche di vario tipo, a cui reagisco con una risata poiché appaiono ridicole e spesso insensate. D'altronde valgono meno di zero e non mi toccano, specialmente quando mi vengono fatte da determinati soggetti o da account fake.
Vivi nei pressi di Palermo ma sei nato ad Avellino. Quali sono le differenze sostanziali a tuo parere? Anche riferite al tuo ramo musicale.
Esatto, vivo a Bagheria ma frequento assiduamente il capoluogo siciliano. Beh, Palermo e Avellino sono due mondi totalmente differenti. Il modo di fare musica è totalmente differente quanto lo stile, l'attitudine e l'idea di hiphop che sta alla base degli artisti che fanno musica. Posso dire che sono un ibrido, un qualcosa che non trovi né a Palermo, né ad Avellino; unisco sia la musica del posto in cui vivo, sia la musica del posto in cui sono nato.
Desidere esporre un ringraziamento verso qualcuno in particolare? In riferimento al fatto di aver sempre creduto nelle tue potenzialità.
Le persone che più devo ringraziare per aver creduto in me sono: Axel Neiz, per avermi anche dato la possibilità di registrare in un grande studio con un grande fonico e produttore quale lui, i ragazzi dello studio Qnine che mi hanno sempre accolto come un fratello, Darry Bryan, un altro grandissimo produttore con il quale ho cominciato a lavorare da poco e spero di poter dare il massimo in sua compagnia, ringrazio anche i miei amici sia di Avellino che di Palermo che mi hanno sempre supportato dal giorno 0 e ringrazio anche tutti coloro che mi supportano.
Progetti futuri? E poi, cosa ha significato raccontari ad AV LIVE?
Alcuni progetti futuri sono già pronti e spero possano piacere al pubblico. Ho più di un brano già pronto e non vedo l'ora di renderli tutti disponibili online, sono carico e abbastanza gratificato per quel piccolo che sto creando alle mie spalle. Parlare di me ad AV LIVE è stata un'esperienza molto interessante e mi sono divertito nel rispondere a tutte le vostre domande. Vi ringrazio per avermi dato l'opportunità di parlare di me e del mio progetto. Alla prossima...