I turisti cancellano l'Italia dalla cartina. I dati sono impressionanti
Cancellazioni per il 90% fino a marzo, per il 60% fino a giugno a Roma. Il coronavirus manda in crisi anche il turismo religioso con una pioggia di disdette di presenze straniere, che seguono di qualche ora i dati della cancellazione del 100 per cento delle gite scolastiche (da sole valgono oltre 300 milioni di euro). «La situazione per il turismo è peggiore di quella seguita all’attentato delle Torri Gemelle e alla strage del Bataclan», dice il presidente nazionale di Assoviaggi, Gianni Rebecchi, per il quale solo la scorsa settimana cinquantamila viaggiatori hanno cancellato un soggiorno prenotato. Fiavet e Federalberghi lanciano un appello al governo perché metta in campo misure straordinarie per un settore in crisi. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, stima nel 50% il calo delle presenze. La presidente nazionale di Fiavet, Ivana Jelinic, alza l’asticella del disastro: il crollo dei viaggi in entrata e in uscita dall’Italia è del 70%. Dati impressionanti ai quali si sommano le sofferenze delle compagnie aree: l’International Air Transport Association (Iata) ha calcolato perdite totali di 29,3 miliardi di euro e una contrazione del traffico per ora del 4,7 per cento. Tutte le compagnie aree stanno rivedendo le stime di bilancio perché l’emergenza sanitaria avrà un impatto forte nel settore. Non va meglio alle strutture ricettive che ospitano turismo religioso. Un sondaggio del portale “ospitalitareligiosa” tra circa 3000 strutture ricettive, ha rilevato il 52% di disdette per soggiorni già prenotati a marzo e aprile, con punte del 62% nel Nord.