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Guerra in Siria, catastrofe umanitaria

Arriva l’allarme dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, in merito al bilancio delle vittime causato da una serie di attacchi aerei a Idlib e in altre parti della Siria nord-occidentale.

Fonti di comunicazione delle Nazioni Unite denunciano che sono stati, infatti, oggetto di bombardamendo strutture mediche, scuole e altre infrastrutture civili e punti strategici per il rifornimento di viveri come mercati e panetterie.

Le parole dell’Alto Commissario: "Questi sono tutti beni di carattere civile e sembra altamente improbabile, dato il modello persistente di tali attacchi, che sono tutti colpiti per caso. Gli attacchi intenzionali contro i civili sono crimini di guerra e coloro che li hanno ordinati o realizzati sono criminalmente responsabili delle loro azioni".

Si è registrato che dieci località diverse (otto a Idlib e due nelle zone rurali di Aleppo) hanno subito vittime civili a seguito di attacchi aerei negli ultimi dieci giorni, causando circa 103 morti civili, tra cui almeno 26 bambini. 

L’inizio degli attacchi attacchi ha avuto luogo mercoledì 25 luglio scorso.

L’Alto Commissario ha espresso preoccupazione per il perpetrarsi del massacro di vite umane in Siria e che il tutto non non sia piú sotto il monitoraggio della comunità internazionale.

Parole dell’Alto Commissario: "Diverse centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini sono stati uccisi in Siria dal 2011 al momento non è più nemmeno possibile dare una stima credibile".

Ora, gli attacchi aerei uccidono e mutilano un numero significativo di civili più volte alla settimana e la risposta sembra essere una scrollata di spalle collettiva, con il Consiglio di sicurezza paralizzato dal persistente fallimento dei suoi cinque membri permanenti. 

- Dati Statistici “provvisori” fonte ONU: 

16 luglio, Maar Shurin, Idlib: 12 civili, tra cui 3 bambini, sono stati uccisi e altri 15 feriti a seguito di attacchi aerei in questo villaggio. Secondo quanto riferito, il primo sciopero ha colpito una piazza con una libreria, una panetteria e un negozio di pollame, uccidendo il proprietario della libreria e suo figlio. Dieci minuti dopo, un secondo scoppio colpì un'altra piazza contenente un piccolo supermercato, un Internet café e un parrucchiere da uomo. Sei civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi sul posto e un altro è morto il giorno seguente.

21 luglio, Urum al-Jawz, Idlib: 12 civili, tra cui due bambini, sarebbero stati uccisi da attacchi aerei in questo villaggio, a sud della città di Idlib. Gli attacchi aerei hanno colpito un'area contenente case, piccoli negozi e una moschea, causando ingenti danni.

22 luglio, Ma'arat al-Nu'man, Idlib: 40 civili hanno riferito di morti e dozzine di feriti a seguito di attacchi aerei che hanno colpito due aree di questa città nella zona rurale meridionale di Idlib. Uno missile ha colpito una strada trafficata contenente il principale mercato ortofrutticolo all'ingrosso e al dettaglio, nonché un mercato motociclistico, vicino al centro città. Le vittime includevano sia gli acquirenti che i commercianti.

22 luglio, Saraqib, Idlib: almeno 8 civili, tra cui 4 bambini, sono stati uccisi e molti altri sono rimasti gravemente feriti a seguito di un presunto attacco aereo da parte delle forze governative e dei loro alleati che hanno colpito una delle aree residenziali della città. 

24 luglio, Ariha, Muhambal e Tabish, Idlib: almeno 18 civili sono stati uccisi e molti altri feriti da attacchi aerei che hanno colpito un certo numero di aree nelle zone rurali meridionali di Idlib, compresi i villaggi di Ariha, Muhambal e Tabish. Otto delle vittime, tra cui 3 donne e 3 bambini, appartenevano alla stessa famiglia di Tabish.

Altri attacchi aerei dal 16 luglio che hanno provocato vittime civili sono stati segnalati a Kafrouma, Idlib (colpito due volte, il 21 e il 25 luglio); e Atareb e Al Bawabiya nelle zone rurali di Aleppo (entrambi colpiti il 25 luglio). 

- Conclusioni dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite:

"Le parti influenti, comprese quelle che hanno concordato di ridurre le ostilità nell'ambito dell'accordo di riduzione, dovrebbero usare urgentemente la loro influenza per fermare l'attuale campagna militare e riportare le parti in guerra al tavolo dei negoziati".

È essenziale che vi sia una cessazione delle ostilità per dare respiro ai negoziati politici in corso. L'alternativa è solo la morte e la distruzione più insensate in una guerra senza fine. 

Le atrocità in corso nel territorio siriano sono il risultato di una delle più grandi catastrofi umanitarie della storia. Di concerto all’apparente fallimento del Consiglio di Sicurezza, cosí citato da fonti autorevoli, sovviene il dubbio di come i “principi di distinzione e proporzionalità”, in seno alle Roe, siano stati dimenticati. Una guerra abbandonata dalla pubblica attenzione, ma intanto vite umane, famiglie, sogni e speranze di minori stanno morendo. La “Salvaguardia” della dignità e vita umana” deve essere centro e baiuolo delle nostre continue attenzioni e denunce di violazioni. Il diritto alla vita è sacro ed inviolabile ed in alcun modo negoziabile, cosí come la tutela dei minori in teatro di guerra ed i diritti di coloro che non partecipano attivamente alle ostilità, vanno garantiti. 

È utile ricordare che la Pace non è un orizzonte irraggiungibile, bensì una coscienza e senso comune, in seno alle libertà individuali e nell’interesse di tutto il genere umano.