Governo Pd-M5s, c'è l'intesa sui programmi. Il nodo Di Maio resta
La questione Di Maio non cessa di far discutere. Per ora i giallo-rossi sono riusciti a sbloccare lo stallo sui programmi. Ed è per questo che i governisti esultano, dopo aver temuto che il premier incaricato rinunciasse al mandato: sui contenuti si inizia a profilare un’intesa. Un passo avanti,visto che 24 ore prima anche questa era, o più esattamente sembrava, in alto mare. Ma la sorte dell’ex vicepremier resta in bilico, ed è un elemento fondamentale ai fini sia della nascita sia della natura del governo. Non casualmente, dal Nazareno rimbalza una domanda precisa di Zingaretti: "Vogliamo capire se comanda Conte o comanda Di Maio". Il punto è questo: probabilmente si capirà solo all’ultimo momento. Le voci di un incontro tra i due leader politici e il premier si rincorrono per tutto il giorno, smentite dai diretti interessati. Il ruolo di Di Maio non è l’unica ombra che inquieta il premier incaricato: l’altra riguarda i numeri a Palazzo Madama, dove si profila il rischio di una maggioranza esigua. Di qui l’importanza di Leu con i suoi 4 senatori. Batte cassa Grasso, forse in cerca di un incarico ministeriale: "Ci hanno escluso dalla discussione sul programma. Forse vogliono fare da soli. Auguri". Conte replica che è pronto a incontrarli: sarà lui che deciderà se entreranno al governo.