Gori evita la sconfitta in extremis ma non salva i lupi dalla contestazione
Tutto nel finale. Prima Marranzino illude la Cavese, poi nel recupero al 95’ Gori evita la sconfitta all’Avellino che viene contestato duramente dai propri tifosi.
LA PARTITA - Pazienza preferisce Enrici a Frascatore nel terzetto difensivo e cambia il tandem offensivo, composto da Vano e Redan. Nella Cavese, invece, Di Napoli recupera uno dei tre ex di turno, Rizzo, uscito malconcio dalla gara di Giugliano, ma deve rinunciare in extremis a Konate, rimpiazzato da Citarella. Il primo squillo è dell’Avellino: all’11’ Liotti crossa per Vano che di testa non centra il bersaglio indirizzando il pallone oltre la traversa. La Cavese concede il pallino del gioco alla squadra di Pazienza, che esercita però uno sterile dominio territoriale, che non trova mai sbocchi offensivi. Redan gioca sempre spalle alla porta, mancano i cross per Vano perché i traversoni di Liotti e D’Ausilio sono imprecisi facilitando così la copertura della difesa metelliana. I padroni di casa non concedono nulla e prendono coraggio con due chance a cavallo della mezz’ora. Prima ci prova di testa Piana ma il pallone si spegne sul fondo, poi un erroraccio di D’Ausilio regala la ripartenza a Sorrentino, fermato al momento del tiro dal provvidenziale intervento in scivolata di Enrici. Si lotta e randella a centrocampo anche con la complicità dell’arbitro Diop che non convince e non punisce falli vistosi con i cartellini gialli. L’Avellino non alza i ritmi, si limita ad uno stucchevole giro di palla ed impegna Boffelli soltanto al 36’ con una conclusione centrale di Rocca. Nel finale di primo tempo insistono i lupi, che si smarriscono sul più bello con D’Ausilio nel cuore dell’area di rigore della Cavese mentre al 45’ Liotti ci prova con una punizione a giro che si perde sull’esterno della rete. Sempre Liotti, due minuti dopo, viene azionato da Palmiero, sul suo tirocross si crea una mischia davanti a Boffelli, risolta dalla deviazione di Vitale in angolo.
Dopo l’intervallo riparte meglio la Cavese che crea un paio di pericoli dalle parti di Iannarilli mentre al 57’ Gori rileva un apatico Redan. Pazienza cerca così di dare una scossa al gruppo ma la qualità resta di modesta caratura. Così la Cavese prende terreno e fiducia rendendosi minacciosa al 65’ con una bordata di Citarella che Iannarilli devia in angolo. Pazienza inserisce Russo e Llano per Vano e Sounas ma la qualità non aumenta. Boffelli non è mai impegnato, l’unico brivido arriva all’82’ quando un disimpegno sbagliato dalla difesa metelliana regala una buona occasione a D’Ausilio che ciabatta clamorosamente con un tiraccio in fallo laterale. “Il pareggio non serve”, canta più volte il popolo biancoverde nei minuti finali. Messaggio recepito dalla Cavese che passa all’89’: Diarrassouba commette un netto fallo su Enrici, che perde palla. Ne approfitta Fella per servire Marranzino che scarica un preciso destro alle spalle di Iannarilli. Padroni di casa avanti, lupi furiosi con Diop che allontana dal campo Pazienza e La Porta. L’Avellino deve inseguire e si lancia all’assalto disperato nei sette minuti di recupero trovando al 95’ con Gori di testa il gol del pareggio, che non placa la contestazione dei tifosi che invitano Armellino e compagni “a lavorare” ed alzano cori contro la proprietà. I biancoverdi evitano così in extremis la sconfitta ma il terzo pareggio di fila è un brodino. Troppo poco per una squadra senza identità.