"Giornata mondiale del rifugiato", anche le Acli irpine domani alla festa di Bisaccia
Le ACLI e l’U.S. Acli di Avellino partecipano con entusiasmo alla “Giornata del rifugiato” organizzata, per ovvi motivi con qualche giorno di anticipo sulla ricorrenza, sabato 18 giugno dal Comune di Bisaccia e dalla Onlus Irpinia 2000 che gestisce l’attività del Centro SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) del Comune dell’Alta Irpinia: una giornata di festa e di incontro con la comunità locale che si svilupperà soprattutto attraverso lo sport che è un motore di inclusione per antonomasia.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ci sono nel mondo oltre 102 milioni di persone che lasciano il proprio Paese per conflitti violenti, violazioni dei diritti umani o persecuzioni politiche, etniche e religiose, ma anche per eventi climatici estremi che producono fame e povertà, aggiungendosi ai molti motivi di fuga.
A questi milioni di persone è dedicato il 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, in cui siamo chiamati a riflettere sul fenomeno, ricordare chi è morto durante la fuga e spingere le persone del “mondo di sopra” a concretizzare l’accoglienza. Questa giornata è una importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla protezione internazionale e sule migrazioni forzate, pensando insieme –nelle Istituzioni, nelle famiglie, nelle scuole, nelle comunità, nelle associazioni- al destino dei rifugiati, alla loro condizione e alle politiche di accoglienza in Italia e in Europa.
Ma la giornata Mondiale del Rifugiato chiede anche di ricordare queste persone una per una: i loro viaggi, le loro storie dolorose e le loro morti nella ricerca di una vita migliore. Dal 1993, quasi 50mila persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, annegate nel Mediterraneo, assiderate o morte di fatica o di fame ai diversi valichi di frontiera: e tra i tanti, tante donne, tanti bambini ed anziani. Per molti rifugiati l’Europa purtroppo continua ad essere una fortezza inespugnabile, nonostante “ogni individuo abbia il diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni”, come recita l’articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1948. Di fatto, la maggior parte di essi vive attualmente in condizioni difficili o addirittura disumane in campi profughi o nelle prigioni alle frontiere dell’Europa.
Infine, la giornata di commemorazione ha anche il compito di dare inizio ad un’azione concreta a tutti i livelli, individualmente, come comunità locali, come Italia e come Europa. La guerra in Ucraina mostra molto da vicino quanto sia drammatica la fuga. E molti Stati dell’UE si stanno impegnando in gesti di solidarietà nei confronti del popolo invaso dalla Russia, tant’è che per la prima volta è stata effettivamente applicata la Direttiva 2001/55/CE del Consiglio dell’Unione Europea del 20 luglio 2001 sulle “norme minime per la concessone della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi”. Fa riflettere che tale direttiva esista da oltre 20 anni ma che è la prima volta che viene utilizzata, sebbene nel frattempo di guerre ce ne siano state, e non poche.
“Tale accesso rapido alla protezione dovrebbe essere possibile anche per gli sfollati provenienti da Afghanistan, Eritrea, Etiopia, Iraq e da tutti gli altri Paesi da cui le persone fuggono per costruirsi una nuova vita” afferma Alfredo Cucciniello, Presidente delle ACLI di Avellino, che sarà presente sabato a Bisaccia a testimoniare la vicinanza dell’Associazione e a dare in qualche modo conto delle azioni e dei progetti messi in campo dalle a favore dei migranti presenti in Irpinia. “L’Europa ha tutti gli strumenti per dare solidarietà ed accoglienza di cui scrive in molti documenti”, continua, “per cui auspichiamo politiche migratorie meno ipocrite e più concrete. No all’esternalizzazione delle frontiere, Si ad una rivisitazione dell’Accordo di Dublino, ad un impegno co-programmato e condiviso tra tutti i Paesi membri e ad un’accoglienza dei piccoli numeri che coinvolga primariamente gli Enti Locali”.
Le ACLI sono infatti profondamente convinte che queste persone vulnerabili debbano essere protette, accolte ed empowered nelle nostre comunità, sempre e da dovunque arrivino. In questo senso, il 20 giugno bisognerebbe anche celebrare tutti quei singoli e quelle persone che all’interno delle organizzazioni della società civile tentano quotidianamente di garantire, dare rifugio ed accoglienza a quanti sono costretti ad abbandonare le loro case, offrendo la loro passione, dedizione, competenza e da ultimo il loro esempio. Da questo punto di vista l’accoglienza di Bisaccia e l’iniziativa di sabato 18 giugno sono davvero significative.