FestAmbiente ad Avellino, al via la manifestazione tra transizione ecologica veloce, gesti e testimonianze
«La transizione ecologica deve essere giusta, democratica e veloce». Non ha dubbi sulla questione il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, ospite della prima giornata di “FestAmbiente”, l’ecofestival di Legambiente Avellino giunto alla sua terza edizione che si svolgerà fino al 10 settembre con eventi in programma tra Avellino, Atripalda e Mercogliano, con l’obiettivo di informare sulla transizione ecologica. Tematica affrontata con un dibattito dal titolo “Transizione Ecologica: Fast or Slow?”, che si è svolto ieri nel tardo pomeriggio presso il Circolo della Stampa di Avellino.
«La festa è iniziata qualche ora prima del dibattito, nel pomeriggio, quando insieme a Stefano Ciafani abbiamo incontrato gli operai dell’Ex Isochimica e ci siamo detti come può aiutarli Legambiente - ha detto Antonio Di Gisi, presidente di Legambiente Avellino e primo a prendere la parola -. Per questa festa ci siamo detti due cose, la prima è che “FestAmbiente” è basata sui gesti, il gesticolare, la seconda è provare a scrivere una lettera dalla provincia. Ci siamo chiesti “perché” e ci siamo dati molte risposte».
La prima tappa di “FestAmbiente” è stata inserita nel cammino verso il XXII congresso di Legambiente, che si svolgerà a Roma dall’1 al 3 dicembre 2023. «Stiamo cercando di mettere insieme tutto quello che abbiamo fatto in questi quattro anni, si tirano le somme e si progetta il futuro - ha sottolineato Francesca Ferro, direttore regionale di Legambiente Campania, presente al tavolo del dibattito -. La parola “transizione ecologica” ce la raccontavamo tra di noi da tempo, siamo stati pionieri, ci ha portato a essere all’avanguardia. Ci sono 49 circoli nella nostra regione, siamo tantissimi. Il congresso serve a confrontarsi e a trovare strumenti».
Al dibattito erano presenti anche i rappresentanti di alcuni circoli di Legambiente che hanno raccontato le loro esperienze, come Gianluca Rea del circolo di Pomigliano d’Arco che ha parlato del progetto “Mosaico Verde”, grazie al quale nel mese di aprile sono stati piantati 1000 alberi come alloro, oleandri, ulivi, rose e, in questo, un giardino sensoriale di circa 500 piante come salvia e rosmarino e altre aromatiche. O come Angelo Buonomo di Legambiente Campania, che ha parlato, tra l’altro, di “Green Energy Revolution”, un percorso nelle scuole che ha permesso a ragazzi e ragazze di poter visitare impianti eolici con la possibilità di toccare con mano la transizione ecologica. O come Antonio Pascale, presidente di Legambiente Geofilos di Succivo, in provincia di Caserta, che ha parlato dell’esperienza non sempre facile sul suo territorio.
Gli altri eventi in programma nel corso della quattro giorni sono l’incontro dal titolo “La Fast Fashion che non ci piace” che si svolgerà oggi alle 18 presso la villa comunale di Mercogliano, dedicato al settore della moda sempre più “veloce” e “usa e getta”, il flash mob “Xmas Strike – una protesta senza plastica” in programma sabato 9 settembre alle ore 10 a Corso Vittorio Emanuele ad Avellino, il dibattito “Le città plurali” presso il Circolo Arci Avionica sabato 9 settembre alle ore 18 e il gran finale domenica 10 settembre alle ore 20 al Circolo Fortapasc di Atripalda.
«La grande questione di oggi è se questa transizione ecologica deve essere fast (veloce) o slow (lenta) - ha concluso il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani -. Ho trovato tre parole da evidenziare: velocità, impegno e opportunità. Per la velocità», sul tema del cambiamento climatico in atto, «negli anni ’80 gli scienziati già ci dicevano che se si continuava così si sarebbe arrivati alla situazione di oggi. Un problema principale oggi sono i rallentatori della transizione ecologica. Quest’ultima deve essere giusta, democratica e veloce. L’emergenza climatica va affrontata da qui ai prossimi anni, non abbiamo molto tempo. Siamo in grado di fare le cose meglio di altri paesi conosciuti di più dal punto di vista ambientale come la Germania, noi non siamo da meno». Sulla seconda questione, l’impegno, Ciafani ha aggiunto che «dobbiamo fare impianti di economia circolare, dobbiamo fare tanto fotovoltaico, impianti eolici, potenziare i vecchi impianti evitando gli errori del passato». Infine il presidente nazionale di Legambiente ha concluso soffermandosi sulla terza parola, opportunità, dicendo che «il dibattito sulle disparità che ci sono nei territori tra Nord e Sud dura da quasi due secoli. Se noi facciamo questa transizione ecologica veloce e bene questa diventa un treno per superare il divario del passato. Gran parte delle infrastrutture devono essere fatte al Sud. Se noi facciamo bene tutto quello che dobbiamo fare si innescheranno delle migrazioni al contrario in questa parte del paese, non perdiamo questa opportunità».