È morto Al Baghdadi, leader Isis
L'operazione, top secret, approvata da Donald Trump una settimana fa, sarebbe scattata ieri. L'Osservatorio siriano per i diritti umani conferma che c'è stato un attacco contro un "leader jihadista" a Barisha, nella regione di Idlib, a pochi chilometri dal confine con la Turchia. E Ankara fa sapere che "la Turchia ha scambiato informazioni e si è coordinata con gli Usa prima dell'operazione". Da parte sua il leader militare dei curdo-siriani parla invece di "un'operazione storica e di successo grazie a un lavoro congiunto di intelligence con gli Stati Uniti".
"Il presidente degli Stati Uniti farà un annuncio molto importante domani mattina alle 9:00 (13:00 GMT) dalla Casa Bianca", ha dichiarato Hogan Gidley, portavoce dell'esecutivo americano, senza ulteriori dettagli. Poco prima di questo annuncio, Donald Trump aveva pubblicato un messaggio sibillino su Twitter. "È appena successo qualcosa di enorme!", ha scritto.
Se l'operazione militare americana avesse davvero avuto successo, sarebbe la più importante dalla morte, il 2 maggio 2011, di Osama bin Laden, il leader di Al Qaeda ucciso dalle forze speciali Americani ad Abbottabad, in Pakistan. Secondo un alto funzionario della sicurezza irachena, anche una moglie di Abu Bakr al Baghdadi si sarebbe fatta esplodere, insieme al leader dell'Isis, durante l'operazione del commando americano per ucciderlo. I due avrebbero fatto detonare giubbotti esplosivi che avevano indosso.
Fonti di sicurezza di Siria, Iraq e Iran hanno confermato la morte del leader dell'Isis al Baghdadi in un raid americano, secondo quanto riporta Reuters. Due fonti di sicurezza irachene e due iraniane hanno dichiarato, secondo quanto si legge sul sito di Reuters, di aver ricevuto conferma dall'interno della Siria che al Baghdadi è stato ucciso nell'attacco americano.
Su Twitter il generale Mazloum Abdi, il leader militare dei curdo-siriani, riuniti nella sigla delle Forze democratiche siriane, parla di "un'operazione storica e di successo grazie a un lavoro congiunto di intelligence con gli Stati Uniti d'America". Il 24 ottobre Abdi aveva avuto una conversazione telefonica con Donald Trump che lo aveva poi elogiato in un tweet: "Ha apprezzato quello che abbiamo fatto, e apprezzo quello che i curdi hanno fatto".
Il califfo sarebbe morto durante un grande attacco nel Nord della provincia di Idlib sferrato dalla coalizione internazionale a guida Usa contro l'Isis e contro un gruppo jihadista legato ad Al Qaeda. La conferma arriva dall'Osservatorio siriano dei diritti umani.
Una squadra di otto elicotteri, tra i quali ci sarebbero anche i quattro intervenuti nel raid contro il covo di Al Baghdadi, hanno attaccato per 120 minuti posizioni dell'Isis e del gruppo legato ad Al Qaeda Hurras al Din (Guardiani della religione). L'area attaccata è quella del villaggio di Barisha (dove sarebbe morto Baghdadi), molto vicino al confine con la Turchia.
Secondo l'Osservatorio, i jihadisti hanno risposto all'attacco, che ha causato la morte di nove persone, un numero che potrebbe aumentare a causa del grande numero di feriti, che l'Ong vicina all'opposizione siriana, con attivisti sul territorio e base a Londra non ha precisato. Si tratta di una insolita operazione in questa regione, dato che finora la coalizione a guida Usa ha concentrato i suoi sforzi soprattutto nell'Est e nel Nord-Est della Siria. L'operazione coincide anche con il ritorno dei soldati americani a Est, a protezione delle installazioni petrolifere e dopo l'annuncio di Trump del ritiro dal Nord-Ovest del Paese.