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Corto circuito Hijab

In vista delle elezioni presidenziali del 2023, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proposto un referendum per inserire nella propria costituzione il diritto delle donne ad indossare il velo negli edifici pubblici. In ballo c'è il principio di laicità di stato.

L'obbligo alla laicità della nazione è stata la colonna portante, oltre che un fondamento ideologico, della Turchia distrutta che risorgeva dalle ceneri dell'impero ottomano alla fine della prima guerra mondiale. Ed è da tale risorgimento che in Anatolia sono stati vietati i veli negli edifici pubblici. Questo divieto è sempre stato apprezzato dai movimenti progressisti e di difesa per le donne. Viceversa, molto contrari all'obbligo su citato risultano essere i movimenti più conservatori e radicali, che richiedono una maggiore frequenza e influenza dell'islam nella società.
A tal proposito si cita il caso "Akgul", studentessa universitaria impedita di frequentare le lezioni a causa del suo rifiuto a togliersi il velo (anno 2015).

Abbiamo quindi due fazioni: progressismo da un lato, conservatorismo dall'altro. La strada è lunga e fatta di faticosi compromessi. La soluzione è nel mezzo, nella logica base che ogni legge promulgata dovrebbe allargare e non restringere la platea dei diritti degli esseri umani.