Concorsi truccati all'Università di Palermo, 2 arresti e 21 indagati
Avrebbero truccato concorsi per professori ordinari e ricercatori universitari al Policlinico "Paolo Giaccone" di Palermo: i carabinieri del Nas hanno eseguito un'ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di un ex professore e direttore del dipartimento di chirurgia del Policlinico, ora in pensione, e della figlia, chirurgo plastico all'ospedale Civico di Palermo. Notificati anche provvedimenti d'interdizione ai pubblici uffici ,per la durata di 12 mesi, con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, a 11 indagati. Altre dieci le persone indagate in stato di libertà. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d'ufficio.
Tra gli undici destinatari del provvedimento d'interdizione, cinque sono al dipartimento del Policlinico (un ex ordinario, un ordinario in servizio, un professore associato, un ricercatore, un infermiere); un altro è ordinario e direttore del dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche; uno è il figlio dell'ex professore universitario e direttore del dipartimento di chirurgia del policlinico; quattro sono professori ordinari di chirurgia in servizio nelle università di Roma (Campus bio-medico), Napoli (Vanvitelli) e Messina, i quali hanno ricoperto le funzioni di presidenti e membri di commissioni nell'ambito di diversi concorsi universitari.
Secondo i Carabinieri del Nas di Palermo, gli indagati alteravano il naturale esito dei concorsi, nell'ambito di un "patto dell'alternanza": i candidati erano legati a uno o all'altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini.
Diversi erano i metodi utilizzati, sia influendo sulle modalità dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli, sia raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete con la collaborazione di membri delle commissioni, sui punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie o inserire, nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento.