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Ciampi: “Finta inaugurazione dell'autostazione: De Luca e discendenza ci facciano il piacere”

"Non sono stato alla passerella per la  finta inaugurazione dell'autostazione dell'Air di Avellino svoltasi stamattina  perché la ritengo un insulto alla città e alla provincia. Avere il presidente della Regione  e la sua discendenza impegnati in campagna elettorale per l'occasione ad Avellino equivale ad una presa in giro dei cittadini - così in una nota il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi. 

"La finta inaugurazione a cui non fa seguito la partenza dei bus, se ne riparlerà forse dopo la campagna elettorale, è l'ulteriore riprova che a questa patetica classe dirigente  manca il senso della misura, della continenza, della vergogna. Oggi De Luca avrebbe dovuto chiedere scusa per un'opera costata  quattro-cinque volte la cifra preventivata 40 anni fa al momento della sua progettazione. Dovrebbe scusarsi perché non tutti i bus troveranno spazio negli stalli della struttura; dovrebbe spiegare che l'autostazione non risolve i problemi della mobilità urbana e dell'impatto ambientale. Si pensi che all'avvio dell'anno scolastico proprio l'Air non ha ancora assicurato ai presidi l'appoggio per il trasporto degli studenti pendolari  in funzione della settimana corta. Ma non ci stupisce tutto questo, dato che la società regionale dei trasporti non  riesce a organizzare una linea per Roma degna di questo nome, tagliando fuori  Avellino   - che manca di un collegamento su ferro con l'Alta Velocità (unico capoluogo della Campania) -, dal sistema dei trasporti regionale e nazionale. L'autostazione inoltre non sarà davvero decisiva per il trasporto cittadino e provinciale perché pensata 40 anni fa  e resterà lo spezzatino degli altri stazionamenti a piazzale degli Irpini, a piazza Kennedy, a piazzetta Santa Rita. Un caos organizzativo che impatta sul traffico e la qualità dell'aria e che la dice lunga sulla competenza dei manager del settore.
De Luca viene a inaugurare tutto questo...ma ci faccia il piacere!", conclude Ciampi.