Centro di Medicina dello Sport ancora chiuso, Saviano: "Leso il diritto alla salute ed allo sport dei nostri atleti"
Sulla chiusura del Centro di medicina dello sport, interviene con un comunicato stampa il delegato provinciale del Coni di Avellino, Giuseppe Saviano.
"Avevamo lanciato, da molti giorni, un appello a che si riaprisse il Centro di medicina dello sport di Avellino e, con questa nota, riconsideriamo il problema, essendo ancora in essere. Vogliamo ribadire che ciò (la chiusura del Centro di medicina sportiva) preclude, a numerosissimi sportivi, la possibilità di usufruire di un servizio, vanto della nostra Provincia, che, tra l’altro, prevedeva, elemento non trascurabile, la gratuità delle visite mediche agonistiche per atleti federali di età inferiore ai 18 anni. Viene leso un diritto alla salute ed allo sport dei nostri atleti che avevamo conquistato attraverso battaglie di civiltà e che aveva posto all’avanguardia, già da tempo, il nostro territorio, relativamente ai servizi di medicina dello sport. Non accettiamo nemmeno surrogati, tipo visite in altri comuni ( NEL MOMENTO IN CUI SI PARLA CON FORZA DI MEDICINA TERRITORIALE), che comporterebbero costi altissimi e notevoli disagi per l’eventuale utenza e negherebbe , di fatto, la gratuità delle visite. Siamo delusi in quanto si era paventata ed era trapelata la concreta decisione di riaprire il Centro di medicina dello sport, pur con un numero limitato di ore. Chiediamo, pertanto, il ripristino del Servizio di medicina sportiva presso il Centro australiano anche perché, a causa dell’emergenza pandemica, Il Ministero della salute, attraverso la Federazione nazionale medici sportivi, raccomanda, agli atleti colpiti da covid19, i controlli post malattia presso lo stesso Istituto dove avevano effettuato la visita di idoneità sportiva. La suddetta circolare, inoltre, recita testualmente:”Occorre ribadire che nella valutazione degli atleti guariti dalla malattia è indispensabile identificare le possibili conseguenze della stessa su vari organi ed apparati, soprattutto cardiovascolare e respiratorio, tenendo in considerazione anche gli effetti del decondizionamento della malattia”. Tutto ciò viene confermato, purtroppo, da dati statistici che ci consegnano la dolorosa statistica che un 30% di pregressi ammalati di covid risente di forti ed importanti problemi cardiorespiratori. E’ un ulteriore, importante e valido motivo a che si ripristini al più presto il Servizio di medicina dello sport presso il Centro australiano di Avellino".