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Bufera su "Luci d'Artista", due indagati per turbativa d'asta

In mattinata i militari del Comando Provinciale della di Salerno hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal Gip del locale Tribunale, su richiesta della Procura di Salerno,nei confronti di G.P., classe 1964, funzionario del Comune di Salerno, A.B, classe 1979, imprenditore operante nel settore dell'installazione di illuminazioni. Entrambi sono indagati per il reato di turbativa d'asta. 

A carico del funzionario comunale è stata eseguita una misura interdittiva della sospensione dei pubblici uffici per 12 mesi. Per l'imprenditore, invece, un analogo provvedimento, per la stessa durata, di divieto temporaneo di contrarre con la pubblica amministrazione. Le indagini hanno posto l'attenzione sulle regolarità della procedura per l'affidamento del "Servizio di noleggio di decori luminosi, montaggio, manutenzione e smontaggio" riferita all'edizione 2021/22 di Luci d'Artista XVI. Tutto è partito da una segnalazione dell'Anac, che evidenziava anomalie e carenze nella predisposizione della progettazione esecutiva posta a base di gara, ponendo l'attenzione sulla violazione dei principi comunitari di libera concorrenza e par condicio, con una conseguente scarsa risposta da parte del mercato. 

Secondo l'impostazione ritenuta, allo stato, fondata da parte del Gip, sarebbe emerso un accordo collusivo preordinato dalla stazione appaltante e finalizzato a conferire all'imprenditore l'appalto di servizi quali l'acquisto dell'albero di Natale (210mila euro) ed il noleggio e l'installazione delle luminarie (740mila euro). Il tutto sarebbe avvenuto in violazione della procedura di gara previste dal codice degli appalti, in pregiudizio della garanzia di rotazione degli affidamenti e della valutazione comparativa di preventivi di altri operatori economici. Il funzionario, dunque, avrebbe predisposto il bando ed invitato le ditte aventi diritto a partecipare, nella consapevolezza che queste fossero riconducibili ad un unico centro d'interesse. Sempre, secondo l'ipotesi accusatoria, l'imprenditore, già a conoscenza del buon esito della gara e prima che venisse concluso il prescritto iter, avrebbe siglato intese con imprese fornitrici di materiali le quali si sarebbero anche prestate a figurare, solo formalmente, tra i soggetti partecipanti allo stesso bando di gara.