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Battaglia (UNSA) ad Avellino: "Impegno per i lavoratori precari e per tutto il personale del Ministero della Giustizia"

Massimo Battaglia, Segretario Nazionale dell'UNSA (Unione Nazionale Sindacale Autonoma), ha preso la parola ieri durante una assemblea presso il Tribunale di Avellino, parlando con forza e determinazione a favore dei lavoratori precari del Ministero della Giustizia e di tutti i dipendenti che hanno dedicato la loro carriera al servizio dello Stato. La sua partecipazione è la risposta concreta alla richiesta di intervento invocato dal segretario provinciale UNSA dott.ssa Concettina Tropiano.

L'incontro, che ha visto una partecipazione attiva e appassionata dei lavoratori in un’aula magna gremita, è stata un’occasione importante per fare il punto sulle problematiche che affliggono il settore giustizia e ribadire l’impegno dell'UNSA nella difesa dei diritti dei lavoratori. Battaglia, da sempre impegnato a promuovere il benessere e la dignità dei lavoratori pubblici, ha sottolineato la necessità di un'attenzione particolare sia per i lavoratori precari che per tutti i dipendenti del Ministero della Giustizia. Al suo fianco nel ribadire queste istanze, anche il segretario regionale Mario De Rosa De Ponte.

Lavoratori Precari: "Non più rinviabile una soluzione definitiva"

Uno degli argomenti centrali del discorso di Massimo Battaglia è stato il futuro dei lavoratori precari all'interno del Ministero della Giustizia. Questi lavoratori, spesso in servizio da anni con contratti a tempo determinato, si trovano in una condizione di incertezza che minaccia la loro sicurezza lavorativa e la serenità personale.

"Non possiamo più permettere che i lavoratori precari vengano sfruttati per anni senza una soluzione definitiva", ha dichiarato Battaglia. "Il Ministero della Giustizia non può continuare a fare affidamento su una forza lavoro instabile e senza tutele. È fondamentale che vengano avviate politiche concrete per garantire loro una stabilizzazione, con contratti a tempo indeterminato, e che vengano creati i presupposti per una vera e propria valorizzazione delle competenze acquisite sul campo."

Il segretario dell'UNSA ha poi aggiunto che la giustizia, per funzionare in modo efficace, ha bisogno di capacità e competenze, elementi che i precari hanno già dimostrato di possedere. Il sindacato sta facendo pressioni affinché si introducano leggi e misure che possano garantire la stabilizzazione di queste persone. Ma Battaglia è anche più realista del re. “Se oggi non si riuscissero a trovare risorse per assumere tutti, combatteremo affinché chi resta escluso non sia abbandonato a sé stesso”. Una delle soluzioni prospettabili potrebbe essere quella di assorbire i lavoratori precari in altri ministeri o settori del pubblico impiego.

Accanto alla lotta per i precari, Battaglia ha posto l'accento anche sulla condizione di tutti i lavoratori all'interno del Ministero della Giustizia. Questi dipendenti, alcuni con decenni di esperienza alle spalle, stanno affrontando sfide legate ai cambiamenti tecnologici e normativi. 

"Non possiamo dimenticare il valore che i lavoratori con maggiore anzianità di servizio portano con sé", ha sottolineato, "questi dipendenti non sono solamente la memoria storica del nostro Ministero. La loro esperienza e il loro impegno non possono essere ignorati e devono essere valorizzati con percorsi specifici che consenta loro di mirare ad un miglioramento sia dal punto di vista giuridico che economico.

Il futuro del Ministero della Giustizia: Un’agenda sindacale per il cambiamento

L’assemblea di Avellino ha anche visto il delinearsi l’esigenza di azioni sindacali a sostegno sia dei lavoratori precari che di quelli a tempo indeterminato. La promessa è quella di tornare tra qualche mese per fare il punto sulla situazione. Nel caso le proposte UNSA venissero disattese, il sindacato è pronto ad intervenire con forza. "Abbiamo bisogno di un Ministero della Giustizia che investa sul suo capitale umano. È impensabile che continuiamo a gestire uno dei settori più delicati della pubblica amministrazione senza dare una risposta concreta a chi lavora con passione e sacrificio sia esso precario o a tempo indeterminato", ha concluso Battaglia "Come sindacato, continueremo a lottare per i diritti di tutti i lavoratori, senza distinzione di età o contratto. La giustizia italiana merita un futuro migliore, e questo futuro dipende anche dalle persone che ogni giorno la rendono possibile."