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Attentati anarchici da La Spezia a Roma: sette arresti

Da La Spezia a Roma, passando per Firenze e Teramo, sono numerosi gli atti terroristici addebitati dai carabinieri del Ros alla cellula anarco insurrezionalista (sette gli arrestati) smantellata con il blitz di stamane, atti per lo più «finalizzati a portare solidarietà agli anarchici coinvolti a Firenze nel processo “Panico”. Manifestazioni di protesta, danneggiamenti, incendi e diffusione di documenti istigatori, «reati inseriti in una specifica strategia di lotta all’esterno del carcere, combinata con l’azione in carcere dell’allora detenuto Pierloreto Fallanca, 33enne teramano, oggi destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, con lo scopo di costringere l’amministrazione penitenziaria a trasferire lo stesso Fallanca dal carcere di La Spezia, risultato effettivamente ottenuto nel mese di marzo 2019, quando venne spostato a Viterbo.

I contatti con l’estero
I sette anarchici avevano contatti con gruppi esteri. In particolare in Grecia, Paese in cui è molto attiva la “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”, in Cile e in Germania. Fra le persone finite in manette Claudio Zaccone, 33enne messinese, Roberto Cropo, 34enne torinese, Flavia Di Giannantonio, 39enne romana, Nico Aurigemma, 30enne romano e Francesca Cerrone, 31enne trentina; sono accusati di aver costituito una cellula eversiva di matrice anarchica insurrezionale, che aveva costituita la base nel centro sociale “Bencivenga Occupato” di Roma. 

Due arresti eseguiti in Spagna e Francia 
Cerrone e Cropo sono stati localizzati all'estero, in Francia e in Spagna. Nei loro confronti la procura di Roma aveva emesso un mandato di arresto europeo. Francesca Cerrone si trovava in Spagna da diverso tempo: è stata arrestata nei pressi di Almería con la collaborazione della “Comisaria general de informacion” del Corpo nazionale di polizia. Roberto Cropo, rintracciato a bordo di un camper, è stato arrestato a Saint Etienne con la collaborazione della “Sottodirezione anti terrorismo (Sdat)” della Direzione centrale polizia giudiziaria francese. Gli organismi di polizia stranieri sono stati attivati attraverso il Servizio per la cooperazione Internazionale di Polizia/SIRENE.

Le azioni

I militanti sono ritenuti responsabili di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e porto di materiale esplosivo, istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato oltre che incendio e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico.

Il provvedimento nasce dalle indagini avviate dopo l’attentato esplosivo alla stazione Carabinieri di Roma San Giovanni del 7 dicembre 2017, rivendicato dalla Federazione Anarchica Informale, per il quale è accusato uno degli arrestati. 

Fallanca è oggi sottoposto a un ulteriore processo con l’accusa di aver aggredito, nel novembre 2018, dei poliziotti penitenziari durante una traduzione, atto individuato come «strumentale a creare l'incompatibilità carceraria e stimolare il trasferimento». Ai domiciliari anche Daniele Cortelli, ritenuto responsabile del triplice attentato incendiario avvenuto a Roma, il 28 febbraio 2019, ai danni di autovetture car sharing “ENI-Enjoy”, poi rivendicato nel web in «solidarietà a tutti gli anarchici detenuti» e nell’ambito dell’avversione all'Eni, accusata di devastazione della Terra, in quanto «uccide e inquina in Italia e all'estero». Altri attentati sono stati compiuti, sempre a Roma, ai danni di veicoli “Enjoy”: il 1 dicembre 2017, in viale Jonio, quattro vetture Eni sono state date alle fiamme, sempre con della diavolina posizionata sui pneumatici; il 14 febbraio 2019, altre due vetture sono state bruciate tra via Casilina e il Pigneto; il 28 marzo 2019, ignoti hanno incendiato con lo stesso modus operandi tre vetture nel quartiere Prati Fiscali.

Connessioni e contatti
Nico Aurigemma, uno degli arrestati, nel dicembre 2018 è andato in Grecia per incontrare i compagni ellenici. In Grecia è attiva la “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”, gruppo aderente al cartello FAI-FRI, responsabile, nel novembre 2010, dell'invio - via posta - di 14 ordigni esplosivi ad ambasciate straniere in Grecia e a rappresentanti di governo all’estero.  «Contatti qualificati» sono emersi anche con il Cile, teatro di azioni di matrice anarchica nello scorso mese di ottobre. In particolare, nel settembre 2018 i Carabinieri del Ros hanno monitorato, presso il centro sociale “Bencivenga”, un incontro riservato tra gli arrestati italiani e una militante cilena, cui consegnarono dei documenti d'area da portare e far circolare nel Paese sudamericano. Il militante argentino Santiago Maldonado, cui è dedicata la cellula che ha rivendicato l'attentato alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, è morto nell’agosto 2017 a seguito di una manifestazione a difesa del popolo Mapuche, tematica di lotta molto cara agli anarchici locali. A Berlino, nell’ottobre 2018 è stato invece compiuto un altro attentato rivendicato da una cellula FAI-FRI, che rispondeva con quella azione sempre al comunicato strategico di Alfredo Cospito, “L’autismo degli insorti”, cui si lega la rivendicazione dell’attentato alla caserma dei Carabinieri di San Giovanni. Dalle indagini è emerso anche come, «per sostenersi, Roberto Cropo, Francesca Cerrone e Flavia Di Giannantonio ricorressero, attraverso piccoli lavori stagionali in Francia e in Svizzera, all'indennità di disoccupazione da rimpatrio elargita dallo Stato per chi viene licenziato all'estero, allo scopo di sostenersi economicamente nella “comune” del centro sociale “Bencivenga” e dedicarsi completamente alla causa insurrezionalista».