Alto Calore, Festa: "Io vox clamantis in deserto. Siano tutelati i livelli occupazionali"
Sulla richiesta di fallimento dell'Alto Calore, formulata dalla Procura della Repubblica di Avellino, interviene il sindaco del capoluogo irpino, Gianluca Festa: “La decisione della Procura della Repubblica, relativamente alla richiesta di fallimento dell’Alto Calore, suscita necessarie ed opportune riflessioni per gli enti e le comunità interessate. Sono noti i dubbi che ho sempre nutrito sui conti della società. Non ho mai fatto mistero delle mie perplessità, manifestandole anche pubblicamente, anche quando sono rimasto una “vox clamantis in deserto”. La decisione, dunque, non mi sorprende, ma ovviamente non mi fa piacere. Avrei preferito percorsi diversi per l’Alto Calore, al fine di evitare rischi del genere e garantire la sopravvivenza dell’ente e la salvaguardia delle maestranze. Ho provato anche a proporli, in più di un’occasione ed in sedi diverse, ma sono rimasto inascoltato, addirittura talvolta considerato come il nemico dell’ente che come tale doveva essere contrastato ed isolato. Gli organi inquirenti hanno portato avanti un lavoro certosino, per i quali rivolgo loro i miei più convinti e sinceri apprezzamenti e ringraziamenti. Io stesso sono stato ascoltato in qualità di sindaco del Comune capoluogo, che vanta una quota importante in seno alla società. Ora approfondiremo ulteriormente la situazione, almeno per quanto ci riguarda, con il supporto di esperti. Vogliamo tutelarci come ente e vogliamo verificare possibili soluzioni per difendere e mantenere tutti i livelli occupazionali all’Alto Calore. I dipendenti della società non possono pagare per colpe di altri”.