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Taranto, Giove lascia il club con una lettera

Clamoroso a Taranto. Il presidente Massimo Giove ha comunicato con una lettera aperta il suo disimpegno totale dal club rossoblù. 

Ecco il testo: "Sono stati anni meravigliosi, vissuti con grandi soddisfazioni e qualche amarezza che il calcio e lo sport in genere ci riservano.
Siamo riusciti a riportare il Taranto Calcio, con grandissimi sacrifici, grandissima volontà ed impegno nel campionato professionistico dopo tanti, ma tanti anni, trascorsi nel campionato Dilettanti, conquistando sul campo, in quel famoso 13 Giugno, il primo posto e la promozione alla categoria superiore.
Questo campionato professionistico di Lega Pro, che disputiamo da 3 stagioni con la quarta che sta per iniziare, oltre la parte tecnico sportiva è un mondo burocratico e finanziario molto complesso.
Qualsiasi club di Lega Pro, DICO QUALSIASI, fa enorme fatica solo all'eventuale miracolo di poter raggiungere un ipotetico pareggio di bilancio, in quanto a differenza dei campionati di Serie A e Serie B, la Lega Pro si sostiene solo ed esclusivamente con la forza e la disponibilità dei Club con sponsorizzazioni, incassi di botteghino, minutaggi ed ipotetiche plusvalenze.
Un presidente di Club di Lega Pro fa tutto questo solo ed esclusivamente per l'attaccamento alla città, alla maglia e ai colori sociali, unito al sogno di raggiungere la sospirata Serie B che potrebbe consentire un equilibrio finanziario più sereno ai club che vi partecipano. Pertanto solo ed esclusivamente l'amore e la passione spingono i presidenti a portare avanti queste missioni difficilissime e proibitive.
Con grandissimo malessere e grandissima delusione mi spiace comunicare a tutti i tifosi che la mia missione, la mia carica e il mio attaccamento al nostro amato Taranto si concludono definitivamente in data odierna, con disimpegno totale al club. Questa dolorosa decisione nasce esclusivamente per la vicenda dei Giochi del Mediterraneo e precisamente la ristrutturazione dello Stadio Erasmo Iacovone.
È noto a tutti che ho provveduto ad iscrivere il Taranto FC 1927 al prossimo campionato di Lega Pro, dopo aver avuto grandissime rassicurazioni da parte di tutti gli organi competenti che ci riportavano che avremmo continuato a giocare allo Iacovone nonostante la ristrutturazione in atto.
Contrariamente da quanto espresso sempre dal Ministro Abodi, parole di cui io conservo traccia, ci troviamo oggi a fronteggiare una decisione assurda e catastrofica, quella di non poterci concedere lo stadio per la stagione corrente.
Nonostante anche nell'incontro di qualche mese fa presso la Subfor di Taranto, dinnanzi alla presenza dello stesso Ministro, del Commissario Massimo Ferrarese, dell'Amministratore di Sport e Salute Diego Nepi e del Vicesindaco Gianni Azzaro del Comune di Taranto, ricevemmo rassicurazioni da parte di tutti che avremmo svolto un regolare campionato con i lavori in corso.
Dopo aver ottenuto il TULPS dal Comune di Taranto, che ci consentiva di giocare le gare tra le mura amiche con una capienza di 10900 spettatori, ieri abbiamo ricevuto la comunicazione da parte del Comune di Taranto e dal Commissario Ferrarese che tutto ciò sarà possibile solo sino al 30 settembre, venendo di conseguenza meno a tutti gli accordi stabiliti nei mesi precedenti. Questo diventa per il Taranto un danno d'immagine e soprattutto economico di notevoli proporzioni, in quanto nessun imprenditore che guida una squadra di Lega Pro, può resistere ad una situazione simile. È chiaro ed evidente che probabilmente nel corso degli anni qualcuno, dico qualcuno, avrebbe dovuto organizzare per tempo delle soluzioni alternative per la vita del calcio a Taranto.
Considerando di non poter contare per le prossime due stagioni, sui nostri tifosi sugli spalti, di non poter contare su un budget di sponsorizzazioni e botteghino, ho deciso definitivamente di farmi da parte. Lascio spazio a questo meraviglioso stadio e mi astengo da dare valutazioni sul progetto e soprattutto sui costi.
Ringraziando anticipatamente tutti coloro che in questi anni mi hanno sostenuto, porgo un caloroso abbraccio".