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MassRuggiero ad AV LIVE: "Vi racconto la mia musica"


 

Rubrica: "L'intervista"   

ideata e curata da Youssef Marzullo




Intervista a cura di Youssef Marzullo



Com’è nata la passione verso la musica? C’è stato un episodio o un momento che ricordi in modo particolare?



La passione per la musica nasce almeno 10-11 anni fa. Dal punto di vista strumentale, era qualcosa di completamente nuovo per me. Ero piccolo ed abitavo ad Avellino, stavo pulendo la mansarda sopra casa mia. Un ambiente poco curato in quegli anni. Riemergevano diversi oggetti “vintage”, tra i quali ricordo due giradischi Pioneer molto datati. Rimasi affascinato dalla loro bellezza e cominciai a documentarmi, sempre con maggior voglia di scoprirne di più sull'argomento. Fu proprio in quel periodo che acquistai il mio primo mixer. Qualcosa di molto accessibile, soprattutto per chi avrebbe voluto iniziare a muovere passi nel deejaying. 



A quale tipologia e/o branca musicale ti sei interessato inizialmente?



Per quanto riguarda l’ascolto della musica era davvero molto variegato. Successivamente, nei periodi in cui iniziai a smanettare alla consolle, mi interessai alla musica elettronica. Quest’ultima mi ha aperto la strada a tutto quello poi che sarebbe venuto in futuro. Dopo due anni ho sentito il desiderio di un cambiamento. L’house vecchio stampo e la deep house sono stati anch’essi elementi importanti del mio percorso. Oggi invece sono approdato alla musica techno.



Puoi parlarci dei progetti musicali più affascinanti che ti hanno visto partecipe?


Sulla mia strada individuale da solista sono stati diversi. Nei Paesi bassi ad esempio, sono stato coinvolto da una associazione nella realizzazione di un evento musicale all’interno di una chiesa sconsacrata, un ambiente davvero entusiasmante e dal tema affascinante.

Per quello che riguarda organizzazioni delle quali ho fatto parte, sicuramente mi ha segnato molto l’esperienza irpina del biennio 2012-2013. Ero parte di un gruppo chiamato “Reserved”: molto attivo in ambito party e serate, formato da artisti, a volte anche miei coetani, appartenenti al territorio avellinese. A Roma ora sono all’interno della longeva organizzazione “Resistence is Techno”. Sulla scena Underground Techno voglio menzionare l’etichetta discografica “Fartlek Records” di cui sono titolare. E’ un modo per dare spazio anche ad altri artisti, anche della medesima scena musicale del sottoscritto. In questi giorni un mio singolo chiamato “Insomnia” è stato inserito in un Various Artist dedicato all’ADE 2019 (Amsterdam Dance Event) e sono più che orgoglioso di comunicarlo anche ai lettori di AV LIVE.


Ricerchi un'evoluzione nel tuo percorso artistico?


Sicuramente cerco un'evoluzione, sia nella produzione che nelle esibizioni. Nel 2009 iniziai con una strumentazione molto basica e principalmente suonavo al computer. Da quel periodo quindi ci sono state già molteplici evoluzioni artistiche. Man mano poi mi sono spostato su altri apparecchi da deejay e oggi sono approdato a suonare sui vinili, una mia grande soddisfazione. Questa “meta” mi ha fatto rendere conto che sono molto cresciuto musicalmente. Il mondo dei vinili è la vera origine per un deejay e bisogna sempre considerare la differenza nell’approccio uditivo rispetto ad apparecchi elettronici come computer e altro. Nella produzione si continua con il computer, ma credo di voler acquistare diverse macchine analogiche, sintetizzatori e modulari. Ciò mi permetterà ancora meglio di ritornare alle vere origini della musica.



Cosa intendi per evoluzione?



Evoluzione a mio parere significa migliorare. Per migliorare intendo ritornare al passato. Riuscire a suonare, utilizzando determinata strumentazione insieme ai giradischi, e quindi fare un viaggio nel tempo ogni volta che mi dovrò esibire. Per il mio ambito è questa che personalmente reputo evoluzione.



Critiche e apprezzamenti. Quali in numero maggiore? E’ successo che alla base di alcune critiche ci fosse l’invidia o invece sono state critiche sempre costruttive?



Le critiche, a mio modo di pensare sono anch’esse degli apprezzamenti. Ne spiego il motivo. Nel momento in cui sono costruttive, cerco di ragionare sull’errore che posso aver commesso, adottando il consiglio che può esserci dietro qualcuno che mi rivolge una critica. Di apprezzamenti nel corso degli anni ce ne sono stati. A volte anche da parte di chi era scettico in merito al mio operato. A me interessa comunicare qualcosa di unico. In maniera particolare a chi è presente ai miei live-set. Divertire chi mi ascolta principalmente. Le critiche più numerose sono state certamente quelle dettate dall’invidia. Tante volte mi hanno raccontato di persone che mi hanno criticato senza avermi mai ascoltato. Le persone sono invidiose e certamente determinate critiche ci saranno sempre.



Desideri esporre un ringraziamento verso qualcuno in particolare? 

In riferimento al fatto di aver sempre creduto nelle tue potenzialità.


Al di là del fatto che ci sono state molte persone che naturalmente nel corso della mia vita mi sono state vicine per un determinato periodo e che poi non ci sono più state, è difficile individuare chi dall’inizio del mio percorso musicale, circa 11 anni, ha creduto nelle mie potenzialità. Posso ringraziare un amico ( iniziali C.M.) che ha creduto in me, che mi è stato di grande supporto sia umano che pratico. Sempre vicino a quello che è il mio ambito e che sicuramente saprà che gli sono molto grato. Una delle poche persone che mi ha sempre appoggiato, fin dalla sua conoscenza otto anni fa.  



Vivi a Roma ma sei nato ad Avellino. Una grande città ed un piccolo centro urbano. Quali sono le differenze sostanziali a tuo parere? Anche riferite al tuo ramo musicale.



Ce ne sono molte. Negli anni ad Avellino, mentre attraverso l’esigenza di farmi conoscere, ho sempre odiato il fatto che se avessi voluto esibirmi nei locali avrei dovuto portare un determinato numero di persone alle serate, anche vendendo biglietti in alcuni casi. Non sono un promoter, sono un deejay. Se qualcuno ha piacere nell’ospitarmi per farmi suonare ben venga. Facendo riferimento alla categoria a cui sento di appartenere, non posso avere anche il compito di procacciarmi presenze alle serate. A Roma tutto questo non è quasi mai accaduto. In relazione alle dinamiche musicali c'è molta più apertura mentale e spesso non ci sono dubbi su chi abbia un ruolo e chi ne ha uno diverso.



C’è qualche scelta artistica che avresti voluto evitare e che ritieni di aver sbagliato?



Direi di no. Dal punto di vista musicale sono sempre stato fedele a quello che mi sentivo di fare. Posso dire che a volte mi sono ritrovato a lavorare con determinate persone con le quali non avrei dovuto mai lavorare. In un ambiente come questo bisogna essere al passo con i tempi. Mi è successo quindi di essere a contatto con persone chiuse e che volevano crearmi degli ostacoli. Mi sono auto imposto la regola di tenere lontano le energie negative, lo consiglio a tutti.





MassRuggiero è il nome del tuo attuale progetto musicale da solista. 

Naturalmente rimanda al tuo nome, ma sono la stessa cosa? In caso opposto, in cosa si differenziano?


Si, è’ il mio ultimo progetto da solista. In realtà è nato tutto un po' per gioco. Considerato il mio nome un po' lungo, molti dei miei amici mi chiamano con vari abbreviativi, tra cui “Mass”, che mi ha colpito di più e che poi ho aggiunto al cognome, di cui sono stato sempre orgoglioso. Non ci sono sostanziali differenze.



Progetti futuri?


Nel cassetto ce ne sono abbastanza. Il progetto Unkown Artificials, ad esempio, ha in serbo diverse produzioni in uscita.

D’altro canto anche il mio progetto individuale MassRuggiero presto sarà al centro di alcune release e date che sono già stabilite. In ballo ci sono diverse etichette.