"Irpinia terra di mezzo”, al via la quarta edizione del festival dedicato alle donne “DiVoceInDonna”
Un connubio dell’arte in tutte le sue forme, dalla musica alla scultura alla presentazione di libri a mostre e non solo unito alla sinergia di sei comuni irpini: Santo Stefano del Sole, Cesinali, Pietradefusi, Santa Lucia di Serino, Salza Irpina e Sorbo Serpico. Questa vuole essere la quarta edizione del festival “Irpinia Terra di Mezzo”, che si svolgerà dal 31 agosto al 6 settembre, dal tema molto profondo e particolare chiamato “DiVoceInDonna” e dedicato alle donne, che è stata presentata questo pomeriggio presso il Circolo della Stampa di Avellino e vede come ideatrice e direttrice artistica Fiorenza Calogero.
«Saranno 7 giorni di festa che ho immaginato come un grande villaggio culturale dove non esistono confini, dove sei comuni diventano un unico comune, un unico territorio - ha esordito Fiorenza Calogero -. Sette giorni dove siamo coinvolti dalle ore 16 con manifestazioni culturali legati alle tradizioni femminili dei luoghi partecipanti. Sono felice di quello che abbiamo realizzato, ma soprattutto sono grata a questi sei sindaci perché quest’anno la Regione Campania ci ha messo un attimo in difficoltà con tutta una serie di situazioni relative agli accessi di finanziamento ma questa è una polemica che voglio chiudere, ci penserò io a parlare con chi di dovere».
L’evento è stato realizzato grazie “all’intervento co-finanziato dalla Regione Campania a valere sul POC Campania 2014-2020 e, come detto in precedenza, è dedicato alle donne. Conferenze, artigianato, mostre, installazioni (anche animate) ed escursioni faranno parte del festival che vede come comune capofila il comune di Santo Stefano del Sole.
«Sono contento perché tra i vari POC approvati dalla Regione Campania il nostro è tra i più belli, poi perché porterà qui in Irpinia delle artiste di fama nazionale e internazionale che hanno qualcosa da raccontare - ha sottolineato, tra l’altro, il sindaco di Santo Stefano del Sole, Gerardo Santoli -. Il POC deve fare cultura, turismo e il nostro POC parla delle donne irpine, a cui devono essere tutti grati per quello che hanno fatto durante la guerra. È bello anche farlo in sette giorni perché questo festival cade quasi alla fine della nostra estate, quando i nostri paesi ritornano a essere i paesi che conosciamo, cioè una terra ospitale».
«Avere dei comuni che si mettono insieme è una bella cosa, c’è sinergia - ha aggiunto il sindaco di Cesinali Dario Fiore -. La vedo come valorizzazione del nostro territorio, abbiamo i vini migliori, i posti migliori anche se talvolta sono sprovvisti di alcuni servizi. Questo è un modo per far conoscere il nostro territorio e per valorizzarlo». Un intervento, a questo punto, di Fiorenza Calogero, che ha rimarcato la difficoltà avuta quest’anno con l’erogazione dei fondi dei POC della Regione Campania dal momento che «erogano un contributo dopo quasi un anno e mezzo dall’ultima data. Sette giorni di eventi, tra tecnici, maestranze, artisti sono coinvolte almeno 150 persone e non mi sembra giusto che si lavora oggi per poi vedere il proprio lavoro tra un anno e mezzo. Non solo io ma anche i miei colleghi direttori artistici abbiamo deciso di formare un gruppo per poter andare alla regione e poter parlare di questo aspetto che inizia a diventare un aspetto serio». La Calogero, a questo punto, ha aggiunto dicendo anche che «la questione del POC rivolta alla cultura dà anche la possibilità di fare un cartellone che sia diverso. Soltanto in Campania quest’estate siamo stati travolti dai comici e dai neomelodici, stiamo perdendo la nostra entità musicale e culturale. Se al pubblico presenti solo il comico quest’ultimo è convinto che la cultura sia fatta solo di comicità o di cantanti neomelodici e non è così. Questo deve essere un lavoro di tutti, quello di coinvolgere gente. La proposta culturale ci deve essere. Con tutto il rispetto con per i neomelodici ci deve essere anche un’altra proposta culturale, l’essere umano deve poter scegliere».
Tante le artiste donne che fanno parte del cartellone di “Irpinia Terra di Mezzo”, come l’attivista iraniana Pegah Moshir Pour a Santa Lucia di Serino il primo settembre e la cantante Tosca il 3 settembre a Dentecane.
«Le condizioni che viviamo come amministratori sono di un’estrema difficoltà, questa una terra che è stata totalmente rasa al suolo, abbiamo esportato tante braccia, anche cervelli – ha detto il sindaco di Pietradefusi Nino Musto -. Può essere che con “la cultura non si mangia” ma secondo me non è così, perché se non ci fossero Pompei, Paestum e tante attrazioni la Campania sarebbe molto più povera. Abbiamo scelto la strada culturale, insieme a questi sindaci magari potremo fare sinergia su tanti prodotti, eccellenze, siamo l’unica terra in Italia ad avere 3 vini DOCG e 3 DOP per l’olio. Invece ci riduciamo a mangiare gli scialatielli con i funghi porcini sul Terminio. Diamoci da fare».
Il sindaco di Santa Lucia di Serino, Ottaviano Vistocco, ha sottolineato che «“con la cultura non si mangia” come si dice questo non è un pregio ma un grave danno che si fa alla nostra vita. La cultura richiede sacrificio. Non potevo non accettare un percorso che formasse dei valori. Con questo POC abbiamo dato un contributo per la cultura e sono orgoglioso di farne parte».
In Irpinia sono poche le sindache e una di queste è Maria Teresa Fontanella, primo cittadino di Sorbo Serpico, che ha aggiunto che «quando uno vuole raggiungere un obiettivo ce la fa, io stimolo le giovani ad andare avanti. Il mio è un piccolo paese, di 540 abitanti. I giovani vanno via, restano gli anziani che hanno tenacia. Da noi si svolge la sagra della “coccetella” e lo spirito delle donne che si impegnano in questo evento deve essere trasmesso alle nuove generazioni, peccato che queste donne ora sono poche. Se cerchiamo di lavorare facendo in modo di fare rete forse riusciamo a creare qualcosa di positivo. Invito le donne a mettersi in gioco, se ci si prefissa un obiettivo lo si raggiunge sempre».
Ultimo sindaco a prendere la parola è stato Luigi Cella, primo cittadino di Salza Irpina, che ha affermato che «il POC è l’unico modello di finanziamento per cultura e me ne dispiace ma allo stesso tempo ci dà la possibilità di lavorare insieme e superare i campanilismi che ci sono. La nostra Irpinia ha donne veramente forti. Ci sono peculiarità all’interno dei nostri comuni fatte di donne che sono eccellenze», mentre il sindaco Santoli ha chiuso la conferenza parlando brevemente di una «generazione di sindaci che non c’è mai stata in Irpinia, teneteveli stretti».
Per tutte le informazioni sulle varie manifestazioni si può andare sul sito https://www.irpiniaterradimezzo.it/ e sulle pagine social della manifestazione.