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Il Latina vince, l'Avellino sprofonda: Pazienza ai titoli di coda, squadra in silenzio di stampa

Sempre peggio. Il trittico della verità si apre con una sconfitta sanguinosa che potrebbe segnare definitivamente il futuro di Pazienza in panchina. Al “Partenio-Lombardi” passa il Latina con una rete di Capanni, che affossa i lupi. 

LA PARTITA – Pazienza (squalificato) rimodella l’assetto della squadra proponendo il 4-3-3. Davanti a Iannarilli, Cancellotti, Benedetti ed Enrici formano il terzetto difensivo. Senza Armellino, bloccato da un attacco febbrile, il centrocampo fa leva su Souans, Palmiero e Rocca mentre il tridente d’attacco è composto dagli esterni D’Ausilio e Russo e da Vano, riferimento centrale. Due minuti di gioco e si alzano subito le proteste dei biancoverdi per un contatto tra Di Livio e Sounas, sul quale sorvola l’arbitro Madonia. Al 10’ un corto rinvio della difesa del Latina favorisce D’Ausilio, che sbaglia tutto con una conclusione altissima. Spinge l’Avellino, Sounas viene murato al momento del tiro ma al 15’ Rapacioli, che sostituisce Pazienza in panchina, è costretto ad inserire De Cristofaro al posto dell’infortunato Rocca. I lupi fanno la partita ma rischiano di capitolare al primo affondo del Latina, che al 18’ si propone con Capanni, che crossa per Mastroianni, che colpisce il palo. Puntuale la risposta dell’Avellino: sull’angolo di Sounas, Bendetti ci prova di testa, si crea una mischia con il pallone che finisce dalle parti di Russo, che di esterno destro indirizza la sfera di un soffio a lato. Al 28’ si stappa il match: punizione di Petermann per l’inzuccata di Capanni, che sorprende nettamente Iannarilli. Il Latina è in vantaggio, l’Avellino deve ancora inseguire ma cerca di reagire subito con Vano, che è impreciso di sinistro sul tocco sottomisura sul cross di Liotti. Con il passare dei minuti emergono i limiti caratteriali e le difficoltà di sviluppo nel gioco della squadra biancoverde che al 387’ deve ringraziare l’ex Crecco, che non centra la porta da ottima posizione vanificando un assist al bacio di Di Livio. Un errore che potrebbe costare caro ai pontini, che sono salvati al 43’ dalla base del palo sulla quale si schianta il tiro di Vano. Due minuti squillo di Russo, che si mette in proprio, si accentra e disegna una bella traiettoria a giro con il pallone, che sibila a fil di palo. Nel recupero ci prova anche Liotti dalla lunga distanza, Zacchi respinge a fatica la conclusione.

Dopo l’intervallo, Gori rileva Palmiero. Avellino a trazione anteriore con il 3-4-1-2. D’Ausilio agisce alle spalle di Gori e Vano. Attaccano i lupi, al 56’ un tiro ciabattato di D’Ausilio si trasforma in un assist per Cancellotti, che non riesce a controllare il pallone quasi all’altezza dell’area piccola. Nel Latina esce per noie muscolari Petermann. La spinta dei lupi è costante ma non produttiva. I pontini si chiudono in trincea, non c’è precisione nei traversoni di Russo, posizionato largo a destra. Padalino rafforza gli ormeggi tirando fuori Mastroianni e Di Livio mentre la risposta dell’Avellino sta nell’ingresso di Redan per Liotti. Lupi all’arrembaggio con tutto l’arsenale offensivo negli ultimi 20 metri ma a complicare la vita ci pensa Russo, che allarga il braccio destro, colpisce in pieno volto Ciko e viene espulso. Grandina sulla squadra irpina, che non riesce a creare occasioni e rischia di capitolare sul colpo di testa di Martignago di poco fuori. L’Avellino non c’è più. Si alza la giusta contestazione dei tifosi biancoverdi contro tutti. E’ notte fonda per un Avellino senza orgoglio. Pazienza è al capolinea. La mortificazione continua.