Graphic Designer: intervista alla giovane avellinese Marianna Del Piano
Oggi si parla ancora di talenti irpini. Analizzeremo una figura che si è molto evoluta con l’avvento delle tecnologie digitali: il Graphic Designer. AV LIVE va alla scoperta di Marianna Del Piano, avellinese puro sangue classe 1998, che studia Graphic Design e comunicazione visiva all'Accademia della Moda di Napoli. Per lei non sono mancate le occasioni per poter mettere in mostra la sua bravura. Non ultima la realizzazione del logo del servizio di ristorazione "Eat Travel", a bordo dei treni Italo.
Intervista di Youssef Marzullo
Marianna di cosa si occupa un Graphic Designer?
Un Graphic Designer si occupa della progettazione e della realizzazione di prodotti di comunicazione visiva quali loghi, locandine, pubblicità, volantini, infografiche, packaging, layout di siti web e molto altro ancora. Si tratta di una vera e propria professione della comunicazione: il “grafico” infatti conferisce alle idee una forma visibile che scaturisce dalla sua creatività ed esperienza.
Come hai iniziato il tuo studio di Graphic Design e comunicazione visiva all'Accademia della Moda di Napoli?
Se devo dire la verità è iniziato tutto per puro caso. Credo fosse l'ottobre del 2016, qualche mese prima avevo appena concluso il ciclo dell'esame di maturità. Ilaria, una mia amica, mi parlò dell'esistenza di questa accademia. Mi recai subito a Napoli, per poter dare un'occhiata e rimasi folgorata. Era quello che avevo intenzione di fare e, solo due giorni prima della scadenza, completai tutta la procedura dell'iscrizione. Devo ringraziare tutta la mia famiglia, per il supporto morale ed economico. Mio fratello maggiore Antonio, che vive e lavora nell'hinterland milanese come mio padre, è stato anch'esso fondamentale.
Raccontaci che tipo di ambiente è quello dell'Accademia della Moda. Cosa ti ha insegnato questo percorso?
Il mio gruppo di studio è composto in tutto da dodici persone. Questo numero esiguo rende i rapporti tra le persone molto più diretti. Si condivide tutto, considerato anche che ci sono lezioni tutti i giorni, anche il sabato mattina. La domenica è l'unico giorno di riposo. In questa realtà ho conosciuto amici capaci di instaurare un dialogo e un confronto utile per ciascuno di noi. Grazie all'Accademia ho compreso quante sfaccettature ci fossero dietro l'ambito del Graphic Design, il metodo concettuale che ne sta alla base. E' un'arte che serve a comunicare un determinato messaggio. Siamo comunicatori, non artisti. Certo c'è sempre il lato artistico, ma lo stato d'animo di chi esegue un lavoro conta poco, soprattutto quando va esaudita la richiesta di un committente.
In questi anni hai avuto dei momenti di sconforto o di poca voglia verso quello che facevi?
Sicuramente c'è stato qualche momento di sconforto. Una pressione dovuta soprattutto a periodi molto logoranti di studio. Essere sottoposta a scadenze per poter sostenere diversi esami ha creato una mancanza del fattore creativo. Ora sono molto più strutturata, e nel corso del tempo ho capito a fondo tante dinamiche di questo mondo. Non nascondo che c'è stato qualcuno che mi diceva di perdere solo il mio tempo. Di natura sono molto testarda, e non sopporto chi mi demoralizza. Credo in quello che faccio.
Parlando dell'illustrazione digitale: come inizia il processo di un lavoro?
Si parte sempre dal cartaceo. C'è un processo mentale che viene chiamato "Brain storming", nel quale il cervello del disegnatore mescola molte idee e spunti. Dopo aver analizzato diverse ipotesi, successivamente si inizia a sviluppare una singola idea. Il lavoro al computer viene secondariamente, contrariaramente a quanto possano pensare molte persone.
Pur essendo consapevole delle tue potenzialità, credi davvero che il percorso che hai intrapreso potrà essere capace di portarti lontano?
Sono sicura di avere talento, e questo basta già a credere fermamente in questo mio percorso. C'è differenza tra l'essere capaci e il non esserlo. Fondamentale deve essere la costanza. Si fanno delle rinunce, come rinunciare di uscire qualche sera, proprio per dedicarmi allo studio. Giustifico queste rinunce perchè voglio raggiungere il mio scopo: il miglioramento delle proprie capacità. Mi sento appagata principalmente perché sono convinta di aver intrapreso la strada giusta per me.
Cosa hai in mente di fare dopo il conseguimento della laurea?
Mi trasferirò a Milano. L'obiettivo è specializzarmi sotto il punto di vista del marketing. Milano mi fa pensare a tante oppurtunità. Non voglio andare via da Avellino perchè non mi piace, adoro la mia terra e sono anche tifosissima dell'Avellino calcio, ma nel mio specifico ramo c'è davvero poco che mi possa offrire. Non poter andare allo stadio per seguire i match casalinghi dell'Avellino non mi risulterà semplice.