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Ghidotti para, Patierno crea: l'Avellino strega il Benevento

Ghidotti para tutto, Patierno non sbaglia. L’Avellino strega il Benevento e firma il colpaccio. 

LA PARTITA – Pazienza rilancia Tito sul versane sinistro, rimpiazza l’infortunato Varela con D’Angelo e si affida in attacco al tandem Gori-Patierno. Cambia modulo Andreoletti, che si schiera a specchio proponendo il 3-5-2 con Marotta e Ferrante in prima linea. Il prologo è da dimenticare con fumogeni e petardi lanciati in campo dai tifosi biancoverdi. Si scaldano subito gli animi sugli spalti, si parte in ritardo. Il primo squillo è del Benevento che è pericoloso al 3’ con un colpo di testa di Marotta oltre la traversa. L’Avellino ha il possesso palla ma non riesce a creare occasioni mentre al 18’ Andreoletti perde per infortunio Pinato, sostituito da Tello. Il match non decolla, prevale l’agonismo. Con il passare dei minuti il Benevento guadagna metri e soprattutto minaccia la porta irpina con Ferrante che al 28’ sollecita la respinta di Ghidotti. Due minuti dopo la risposta dei lupi con una ficcante ripartenza, chiusa da un rasoterra di Ricciardi, deviato in angolo da Terranova. Al 35’ D’Angelo si allarga sulla sinistra, entra in rigore e crossa ma Gori e Patierno sono in ritardo. Il Benevento si dispera al 38’ sulla girata di Ferrante che esalta Ghidotti, che compie un intervento straordinario. Gol mancato, gol subito. Minuto 41: azione da manuale dei lupi, giocata di D’Angelo che aziona Gori, traversone in area per Patierno che in spaccata trafigge Paleari e fa festa sotto il settore occupato da mille tifosi dell’Avellino. 

Dopo l’intervallo, il Benevento ha poche idee e sbaglia tanto ma la squadra biancoverde non affonda i colpi e rischia al 62’ sul buco di Cionek ma Ghidotti ci mette una pezza su Improta. Esce Tito, entra Falbo. Al 67’ un errore di Palmiero ispira il contropiede sannita con la sgroppata di Tello che serve Ferrante che di piatto spedisce il pallone a lato. Spinge il Benevento, Marotta fallisce il tacco il gol del pareggio. I lupi non riescono ad allentare l’assedio e ringraziano il palo sul quale si stampa il tiro di Berra. Pazienza intuisce gli affanni dei propri ragazzi ed opera tre cambi: entrano Benedetti, Casarini e Sgarbi per Ricciardi, D’Angelo e Gori. Tre sostituzioni anche nel Benevento che inserisce Ciano, Sorrentino e Bolsius. Palmiero è costretto ad alzare bandiera bianca, Pezzella prende il suo posto nella zona nevralgica. L’Avellino si stringe tra le linee, chiude ogni varco, difende con tutte le energie. I padroni di casa chiedono il rigore per il tocco con il braccio attaccato al corpo di Cancellotti ma giustamente Arena fa proseguire il gioco. Cinque minuti di recupero. Patierno viene ammonito per simulazione. Si soffre fino al salvataggio miracoloso di Cionek sulla linea di porta. Vittoria e tripudio biancoverde, al “Vigorito” passano i lupi.