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Caso Fofana, l'U.S. Altavilla: "Ogni persona coinvolta faccia mea culpa"

Dopo i provvedimenti del giudice sportivo per la gara Heraclea-Altavilla Irpina (squalifica del calciatore dell'Altavilla Irpina, Ferdinando Tucci, fino al 22 giugno 2022, quattro giornate di squalifica ad Abdoulaye Fofana e Angelo Mastropietro dell'Heraclea Calcio ed ammenda di 400 euro alle due società), l'U.S. Altavilla ha diramato un comunicato. 

Ecco il testo integrale:

"Abbiamo aspettato, in silenzio, con doveroso rispetto per i protagonisti della vicenda che, ormai, è diventata di dominio pubblico.
Non abbiamo replicato nonostante siamo stati bersagliati da ogni angolo per il clamore mediatico che hanno assunto gli accadimenti.
La società si è da subito dichiarata estranea all’accaduto, ma ha preferito aspettare l’uscita del comunicato ufficiale per adottare una linea comportamentale.
Alla luce delle decisioni del giudice sportivo territoriale, che ha sanzionato il nostro tesserato per una frase offensiva a sfondo razziale e tre giocatori della società avversaria per rissa e minacce, vista la nostra assoluta lontananza da questi fenomeni e poiché pratichiamo sport all’insegna di sani valori, abbiamo deciso di adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei nostri tesserati coinvolti.
Siamo enormemente dispiaciuti, però, per la strumentalizzazione che ha avuto la vicenda, poiché le offese sono sempre state accostate al nome della nostra società, che rappresenta una comunità che incarna valori positivi e che mai tollererebbe il perpetrarsi di condotte come quelle di cui si parla.
La nostra società è da sempre attenta e propositiva nel nostro paese ed ha sempre condannato, come capitato nella gara di andata, comportamenti che non rispondono a valori di lealtà, correttezza e probità, in quanto non sono propri dell’intera comunità altavillese, ma sono soltanto frutto di contegni isolati, compiuti da qualche persona poco intelligente e poco sensibile.
Alziamo la voce, però, per contrapporci a strumentalizzazioni frutto di giochetti pseudo - politici ed articoli scritti senza contraddittorio, senza verificare quale potesse essere la posizione di una società e di una comunità che, rispettosamente ed in silenzio, attendeva soltanto gli atti ufficiali prima di potersi esprimere.
Parimenti non abbiamo sentito nessuno condannare la condotta violenta di Fofana e non possiamo assolutamente giustificare una violenza fisica, anche se come dice la sentenza “di reazione”, perché non bisogna dimenticare che il nostro tesserato è, ancora oggi, sotto prognosi ed in via di guarigione.
Bisogna, infine, contestualizzare l’accaduto e comprendere le situazioni emotive e di trans agonistica in cui si sono svolti gli eventi che, sebbene non giustifichino le offese, in ogni caso sono attenuanti rispetto alle condotte di tutti i protagonisti della vicenda.
È il momento che ogni persona coinvolta in questa vicenda faccia mea culpa, ammetta i propri errori e riparta mettendo da parte le polemiche, perché non è in alcun modo giustificabile voler a tutti i costi salvaguardare il risultato sportivo di una gara quando, invece, è palese che in una situazione del genere di sportivo ci sia ben poco.
Lo sport deve unire e non dividere in ogni campo e le società, che lo praticano in prima linea, sono le prime a dover dare l’esempio".