“Cantine dell’Angelo”, una “chiocciola” e un Top Wine per un’azienda che racconta il suo territorio
Un’azienda con una sua storia, legata al suo territorio, nata da un’antica tradizione e portata avanti con cura e attenzione. “Cantine dell’Angelo” è una cantina con vigneto sita a Tufo che produce in maniera artigianale il Greco di Tufo ed è un’azienda che ha meritato due riconoscimenti nella guida “Slow Wine 2024”: il Top Wine per il suo Torrefavale 2021 e la “Chiocciola” per la cantina. «Noi nasciamo come viticoltori» è la prima frase di Angelo Muto, il proprietario, appartenente alla «quarta generazione» che fa viticoltura e ha iniziato da vari anni «a fare imbottigliamento». «Abbiamo iniziato un percorso per fare un vino prettamente territoriale - racconta Angelo Muto -. Noi facciamo vino da tradizione come si faceva una volta, cerchiamo di fare tutti un campo e quello che rimane, la pressatura e tutto il resto. Infatti siamo gli unici al momento che facciamo 12 mesi di affinamento sulle frecce fine ma questo già dal 2007». Un percorso sul Greco iniziato da vari anni da Muto, «quando nessuno pensava di fare invecchiamenti sul Greco sono stato il pioniere perché mi rendevo conto che aveva 3 cose fondamentali, ovvero acidità, colore e tannini, e una quarta che si sente nei miei vini, un sentore di zolfo che compie tutta un’altra storia».
Il 7 ottobre avverrà la presentazione della guida di Slow Wine a Milano e l’azienda sarà rappresentata da una sommelier di fiducia «perché siamo in vendemmia quel periodo là». Il riconoscimento Top Wine è per il Torrefavale 2021 mentre la “chiocciola” è il “simbolo assegnato alle cantine - si legge nella motivazione della guida – per il modo in cui interpretano valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food, associati a un’eccellente qualità̀ della proposta”. Il riconoscimento della “chiocciola” «è quello che mi rappresenta di più, le aziende sono fatte da uomini e il territorio è fatto da uva», continua il proprietario di “Cantine dell’Angelo”, mentre il Top Wine per il Torrefavale 2021 «è sempre una cosa bellissima, ben venga ogni riconoscimento per una crescita del territorio. Penso» che il secondo riconoscimento sia «per le sue specifiche caratteristiche organolettiche, dai sentori floreali veramente diversi da altri - conclude Angelo Muto -. La guida “Slow Wine” al momento è una delle uniche guide che cita apertamente il territorio, ogni anno c’è una persona nuova che fa il giro di tutto il territorio, vengono sul posto a vedere tutto quello che è stato fatto nel terreno, sono in prima persona sul territorio. È l’unica guida che amo molto di più perché rispetta il territorio».
Una piccola curiosità: dal 2007 sulla parte frontale delle «nostre bottiglie c’è il braille ed è stata la prima azienda in Campania e dal 2020 abbiamo inserito anche l’annata dietro l’etichetta», sempre in braille.