
Alessia Barbaro,intervista alla giovane autrice del romanzo "Non posso dirlo"
Oggi AV LIVE torna ad occuparsi di scrittura, attraverso un’intervista dedicata ad una giovane ed intraprendente scrittrice. È sempre molto interessante scoprire cosa nasconde la mano che ha dato vita, nero su bianco, a storie, personaggi e riflessioni. Specie se dietro a certe opere si celano personalità di un certo spessore. Questo è sicuramente il caso di Alessia Barbaro.
Intervista a cura di Youssef Marzullo
Ciao Alessia! Grazie per averci concesso questa intervista! Per iniziare: come nasce la tua passione per la scrittura? Ci sono state motivazioni particolari?
Grazie a voi!
La passione per la scrittura è nata molti anni addietro. In terza media ho metabolizzato quanto mi piacesse la scrittura, ma è stato un elemento caratterizzante e di importanza vitale a partire dai primi due anni del liceo. Posso dire che inizialmente mi dilettavo nello scrivere poesie e solo successivamente ho sperimentato anche la scrittura del romanzo. Motivazioni particolari? Certamente la scrittura è stata molto importante per tentare e poi riuscire nell’intento di sormontare degli ostacoli.
E’ stata ciò che ha colmato le mie debolezze e ciò che mi dava l’energia necessaria in un momento di “blocco” della mia esistenza. Ne sono uscita soprattutto grazie alla penna, che si è rilevata essere un mezzo attraverso la quale analizzare anche sottigliezze che ti rimangono intrappolate dentro e che non riesci a rinchiudere. Ho sempre avuto una fervida fantasia, questo mi aiuta molto, ma è sempre un modo per mettere alla prova me stessa e valutare le mie possibilità.
Come reputi il mondo della scrittura e il compito dello scrittore oggi?
Credo che gli scrittori al giorno d’oggi abbiano il compito di emozionare e di regalare dei momenti di svago. Viviamo in una società frenetica e un po’ cinica e disillusa. Credo ci sia davvero bisogno di riscoprire il valore delle emozioni. C’è bisogno di commuoversi, di divertirsi e di innamorarsi, nel senso pieno del termine. C’è bisogno di semplicità e di spontaneità e credo che tutto ciò sia un po’ passato in secondo piano. Il lavoro dello scrittore è difficile e in salita. Trovo che la scrittura dia coraggio, esprima chiaramente quello che proviamo abolendo timidezze e timori.
Parliamo del tuo romanzo psicologico, intitolato “Non posso dirlo”, ambientato a Stoccolma. Un romanzo che ami molto, pubblicato sulla piattaforma WattPad. Sette capitoli finora disponibili ma c’è ancora margine di espansione. Cosa rappresenta questo lavoro per te?
Si è un lavoro a cui tengo davvero molto. Il romanzo è ambientato a Stoccolma ma ci sono ambientazioni anche nei dintorni della capitale svedese.
Dico spesso che questo libro contiene anche quello che sono e credo che nella scrittura questo non sia un limite, come invece dicono in molti, anche tra gli addetti ai lavori. Per ciò che concerne la lavorazione, per sei capitoli del romanzo avevo tutto nella mia testa già dall’inizio, le idee ben chiare.
In ogni caso, ciò che ritenevo fosse opportuno aggiungere, sono riuscita ad inserirlo all’interno del testo anche dopo diverso tempo. Rileggo molteplici volte ciò che metto nero su bianco, e quest’operazione spesso ti porta a modificare anche dettagli secondari.
Ho inserito in partenza un dialogo che non tutti hanno capito fosse stato un riferimento alla mia persona. Situazioni del genere sono riscontrabili anche in altri momenti del libro. Posso affermare che le scelte stilistiche del libro sono molto ricercate e sto lavorando ultimamente più sui dettagli e sulle informazioni da usare nel testo. Penso che sia un aspetto in continuo miglioramento.
Sapresti dire perchè iniziare la lettura del tuo romanzo?
Leggendo mi rendo conto che ogni romanzo possiede una particolarità che si esterna in modi diversi e arriva al lettore secondo vie prettamente personali, dunque uno dei primi motivi per cui inviterei qualcuno a leggere il mio romanzo è sicuramente l’andare oltre la superficiale interpretazione dell’opera.
Secondo il tuo parere è una lettura da consigliare in modo particolare ad un genere di persone?
Lo consiglierei a persone che cercano profondità. Persone che non si sentono all’altezza o che stanno prendendo coraggio per affrontare interrogativi davvero personali che a volte possono rappresentare un muro insormontabile nella loro vita.
Lo consiglio a persone a cui piace riflettere perchè le tematiche trattate possono in qualche modo elevare la sensibilità e la maturità di ognuno di noi.
E’ una storia davvero intricata, all’apparenza misteriosa ma può colpire nel profondo.
Ecco il link del romanzo - "Non posso dirlo" -
Questa la presentazione dell'autrice Alessia Barbaro:
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